India, un premio alla vedova del missionario australiano ucciso
Proteste dei gruppi fondamentalisti indù contro il riconoscimento a Glady Staines.
New Delhi (AsiaNews) Il governo indiano ha assegnato il premio Padma Shri a Gladys Staines, la vedova di Graham Staines, il missionario protestante australiano ucciso da fondamentalisti indù nel 1999. Le autorità indiane hanno deciso di conferire alla Staines il 4° premio più importante in tutta la nazione "per il suo impegno sociale".
La Staines ha espresso la sua "gratitudine e sorpresa" per questo riconoscimento, e ha ringraziato le autorità e il popolo indiano: "Vorrei andare a ritirare il premio di persona in India, fra qualche tempo" ha detto. "Sono confusa ma al tempo stesso mi sento molto umile. È un raro onore ricevere questo riconoscimento".
Appresa la notizia, membri del gruppo indù Bajarang Dal hanno bruciato immagini della Steines e inscenato proteste nella città di Anandpur, in Orissa, chiedendo al governo di New Delhi di ritirare il premio assegnato alla Steines. Anche il Vishwa Hindu Parishad (VHP) del Tamil Nadu - l'ala religiosa oltranzista del Bharatiya Janata Party (BJP) - ha protestato definendo il riconoscimento alla donna australiana "un affronto all'induismo".
Attualmente Gladys, assistente sociale, si trova a Queensland, in Australia, per assistere il padre ammalato, ma continua ad aiutare il lebbrosario Mayurbhanj a Baripada, in Orissa, fondato dal marito. Dopo aver lavorato per 20 anni in India, Gladys è tornata in Australia perché "stanca" e "bisognosa di riposo". Una settimana prima aveva inaugurato un nuovo lebbrosario intitolato al marito defunto.
Graham Staines era stato bruciato vivo il 22 gennaio 1999 mentre si dormiva su una jeep insieme a 2 suoi figli; il fatto era avvenuto nel villaggio di Manoharpur, nell'Orissa. Per il delitto è stato condannato a morte il fondamentalista indù Dara Singh e altre 12 persone all'ergastolo. In passato Singh si presentava come il "salvatore dell'induismo" attaccando i pastori e i missionari cristiani che "facevano offerte di conversioni".
Singh è anche il principale accusato - fra le 20 persone incriminate - per la morte del sacerdote cattolico Arul Doss, ucciso nella chiesa di Jamubani, sempre in Orissa. Il processo per il caso di padre Doss si aprirà il 14 marzo prossimo a Jai Kumar Das. (LF)