Impedito l’appello a Ilmurad Nurliev, pastore pentecostale condannato con prove false
Ashgabat (AsiaNews/F18) – Una condanna a 4 anni di carcere con prove false per il pastore protestante Ilmurad Nurliev, il tribunale che “nasconde” la sentenza scritta per impedire l’appello, il condannato inviato a un carcere noto per l’uso di sostanze psicotrope sui detenuti. La moglie Maya Nurlieva lancia un appello per denunciare la persecuzione.
La donna ha spiegato all’agenzia Forum 18 che il tribunale si è rifiutato di darle copia della sentenza emanata il 21 ottobre, necessaria per fare appello nel breve termine di 10 giorni, dicendo che doveva darla solo al marito, per ordine del giudice Agajan Akjaev . Nemmeno il suo avvocato ha potuto avere la sentenza.
Non è stato possibile fare appello contro la condanna a 4 anni di carcere per truffa aggravata, basata solo su testimonianze molto dubbie di persone che dicono di avergli affidato denaro. Una dei testimoni, Aybolek Akmuradovna Gurbanova, ha dichiarato di avere dato somme a Nurliev il 1 gennaio 2010, ma F18 ha accertato che a quella data la donna sarebbe dovuta essere in prigione per una precedente condanna.
Il processo si è svolto a porte chiuse, non ha potuto assistervi nemmeno un rappresentante dell’ambasciata Usa.
Nurliev è membro della Chiesa pentecostale Luce al Mondo, cui lo Stato ha più volte rifiutato la registrazione. Nel Paese i gruppi religiosi non registrati non possono fare attività, nemmeno riunirsi per pregare.
Il pastore è in carcere dal 27 agosto. La sentenza ha anche ordinato di sottoporlo a “trattamento medico forzoso” quale tossicodipendente, nonostante analisi mediche compiute il 5 ottobre dimostrino che non ne ha bisogno. Il timore è che egli e il Testimone di Geova Ahmet Hudaybergenov, pure condannato, siano inviati al campo di lavoro Seydi, dove ci sono prove di torture con droghe psicotrope contro detenuti cristiani battisti e Testimoni di Geova.
Una lettera del 21 ottobre 2010 del medico G. Gurtykov dell’Ospedale distrettuale Mary dice che Nurliev è registrato come donatore di sangue: i donatori sono sottoposti ad analisi e non sono accettati se tossicodipendenti.
La sentenza ha anche condannato l’uomo a pagare oltre 1.300 manat di sanzione, pari a circa due mesi del suo stipendio. La moglie è stata costretta a pagare subito la somma.
Natalya Shabunts, attivista per la difesa dei diritti umani, in un articolo pubblicato il 2 novembre su Turkmen Initiative for Human Rights, ha definito “illegale” l’arresto e la condanna di Nurliev. L’articolo loda i membri della Chiesa perché nessuno di loro ha tradito il pastore con false accuse, nonostante le pressioni ricevute dalla polizia. “Spero – dice la donna – di attirare l’attenzione delle organizzazioni internazionali verso la giustizia arbitraria , per la quale ognuno può essere condannato sulla base di accuse false”.
13/02/2017 15:18
02/01/2006