17/06/2013, 00.00
IRAN
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Il moderato Rohani vince le presidenziali, speranze per una nuova era in Iran

Il nuovo presidente ha vinto con oltre il 50% dei voti. L'affluenza alle urne è stata del 72%. Commenti positivi da Stati Uniti, Unione Europea e monarchie del Golfo. La speranza è che Rohani dia un deciso freno alle mire nucleari portate avanti dal predecessore Ahmadinejad. Scettico il governo Israeliano: "la comunità internazionale non deve abbandonarsi ai sogni".

Teheran (AsiaNews/ Agenzie) - La vittoria alla presidenziali iraniane del moderato Hassan Rohani, dopo otto anni di governo Ahmadinejad ha suscitato reazioni positive nella comunità internazionale, in particolare di Stati Uniti, Occidente, Onu e monarchie del Golfo.

In un'intervista alla Cbs News, Denis McDonough, capo di Stato maggiore Usa, ha affermato che la Casa Bianca è "pronta a collaborare con Hassan Rohani, ma solo se rispetterà le richieste delle Nazioni Unite sull'interruzione del programma nucleare".  

Ieri sera, Catherine Ashton, responsabile della politica estera dell'Ue, ha sottolineato che con l'elezione del moderato Rohani, l'Unione spera in una rapida soluzione diplomatica per la diatriba sul nucleare iraniano.

Segnali positivi giungono anche dall'Onu. Ieri, Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha rivolto le sue "calorose congratulazioni" al nuovo presidente iraniano Hassan Rohani e "continuerà a incoraggiare l'Iran a svolgere un ruolo costruttivo negli affari regionali e internazionali". 

La sconfitta della frangia conservatrice iraniana apre a nuovi scenari di collaborazioni con le monarchie sunnite del Golfo Persico. Appena saputa la notizia della vittoria di Rohani, lo sceicco Khalifa bin Zayed al-Nahyan,  presidente degli Emirati Arabi Uniti, ha inviato un telegramma a Teheran sottolineando che "il nostro governo è pronto a lavorare con voi, nell'interesse della stabilità della regione". Messaggi di congratulazioni e di sostegno sono giunti anche dal monarca Saudita e dallo sceicco del Qatar, in questi anni i principali "nemici" della Repubblica islamica sciita.

Disilluso è invece il governo israeliano, che attraverso il premier Netanyahu ha sottolineato che "la comunità internazionale non deve abbandonarsi ai sogni, non deve cadere nella tentazione di allentare la pressione sull'Iran, affinché essa fermi i propri progetti atomici".

Rohani, 64 anni, ha vinto con oltre il 50% dei voti al primo turno battendo il conservatore Mohammad Baqer Qalibaf, attuale sindaco di Teheran, che ha ottenuto il 16,5% dei voti, scavalcando Said Jalili, il capo negoziatore per i dialoghi sul nucleare, fino allo spoglio considerato il principale favorito per la vittoria finale. L'affluenza alle urne è stata del 72%.

 

 

 

 

 

 

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