Il fantasma del vescovo Fan nell'arresto di mons. Giulio Jia Zhiguo
Il governo teme commemorazioni per mons. Fan Xueyan, ucciso sotto tortura nel '92
Roma (AsiaNews) La detenzione di Mons. Giulio Jia Zhiguo, fra il 5 e il 14 aprile sarebbe legata alla data della morte di un altro vescovo sotterraneo, mons. Giuseppe Fan Xueyan, avvenuta il 13 aprile del 1992. Le autorità cinesi avrebbero arrestato nei giorni scorsi il vescovo di Zhengding per assicurarsi che nessuna manifestazione di ricordo del vescovo defunto avesse luogo.
L'ipotesi è stata comunicata ad AsiaNews da fonti vaticane. Essa è confermata anche da fonti cattoliche nell'Hebei, contattate da Ucanews. A differenza di quanto è successo altre volte, durante questo periodo di detenzione, nessuno ha visitato il vescovo per convincerlo ad aderire all'Associazione Patriottica. L'unico a visitare il vescovo è stato un membro della Pubblica Sicurezza che il 13 aprile gli ha chiesto se la chiesa sotterranea aveva organizzato qualche commemorazione del vescovo Giuseppe Fan Xueyan, di Baoding. Assicuratisi che non vi era alcuna manifestazione, il vescovo è stato rilasciato il giorno dopo.
Mons. Fan era la personalità più in vista della chiesa cattolica sotterranea, uno degli ultimi vescovi consacrati da Pio XII, prima della rottura dei rapporti diplomatici fra Santa Sede e Pechino. Fin dal '57 ha resistito ai consigli e alle minacce del governo che lo spingevano ad entrare nella Associazione Patriottica e a formare una chiesa nazionale, separata da Roma. Per questo mons. Fan ha subito a fasi alterne, circa 26 anni di prigionia. Nei primi mesi del '90 era scomparso, sequestrato dalla polizia. Il 13 aprile '92, Giovedì Santo, la sua salma è stata riportata dalla polizia, depositata nella notte davanti alla porta della casa dei familiari, il cadavere racchiuso in un sacco di plastica, con evidenti segni di tortura. Molti cristiani sotterranei vorrebbero che il Vaticano cominci la sua causa di canonizzazione.
A causa di questo, la data del 13 aprile è divenuta un tabù per la polizia cinese dell'Hebei. Cristiani della regione affermano che da almeno 10 anni non riescono ad organizzare alcuna celebrazione in memoria di mons. Fan perché "il controllo è troppo forte".
Le stesse fonti confermano che mons. Jia Zhiguo ha passato i giorni di detenzione in una stanza da solo, in un alberghetto tenuto dall'esercito a Shijiazhuang, la capitale dell'Hebei. La polizia gli aveva permesso di portare con sé il breviario e gli strumenti per la messa. Il vescovo ha potuto celebrare tutti i riti della Settimana Santa in camera, ma da solo, senza fedeli e senza sacerdoti.