02/05/2011, 00.00
VATICANO - PAKISTAN
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Il Vaticano “non si rallegra” per la morte di Osama Bin Laden

Per p. Lombardi, direttore della Sala Stampa, il leader di Al Qaeda ha diffuso “divisione e odio fra i popoli”, ma “di fronte alla morte di un uomo, il cristiano non si rallegra mai” e si impegna a non creare “crescita ulteriore di odio”. Negli Usa si continua a festeggiare la morte di Osama. In Pakistan un giornale cita il Vaticano solo a metà: per sottolineare l’odio di Bin Laden.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Di fronte alla morte di un uomo, il cristiano non si rallegra mai” e  si impegna a non creare “crescita ulteriore di odio”: è il commento della sala stampa vaticana alla morte di Osama Bi Laden. In una dichiarazione ufficiale ai giornalisti, il direttore p. Federico Lombardi, ha ricordato che “Osama Bin Laden – come tutti sappiamo – ha avuto la gravissima responsabilità di diffondere divisione e odio fra i popoli, causando la morte di innumerevoli persone, e di strumentalizzare le religioni a questo fine”.
 
E ha aggiunto: “Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini, e spera e si impegna perché ogni evento non sia occasione per una crescita ulteriore dell’odio, ma della pace”.
 
Il commento di p. Lombardi avviene mentre crescono le notizie sull’esultanza di migliaia di giovani americani davanti alla Casa Bianca a Washington. Anche leader politici Usa, europei e internazionali applaudono il risultato dell’operazione anti-terrorista americana in Pakistan.
Nel Paese, timoroso di reazioni violente di vendetta da parte dei gruppi estremisti, è stata rafforzata la sicurezza a uffici governativi e alle chiese.
 
Il giornale pakistano The News riporta oggi sul suo sito web solo una parte della dichiarazione vaticana, affermando: “Il Vaticano ha detto che “Osama Bin Laden ha avuto ‘grande responsabilità (nel diffondere) divisione e odio fra le persone”. Nessuna parola sul richiamo del Vaticano a “non rallegrarsi” per la morte di un uomo, né a operare per non creare “crescita ulteriore di odio”.
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