03/02/2010, 00.00
FILIPPINE
Invia ad un amico

Il Congresso filippino accantona la legge pro-aborto e cede il dibattito al futuro governo

di Santosh Digal
A bloccare la legge il voto contrario di 20 deputati. Presidente del Congresso: “Non possiamo più affrontare la legge in questa legislatura, è troppo controversa”. La Chiesa continua la sua battaglia a favore della vita e promuoverà nella futura legislatura il suo programma di pianificazione naturale della famiglia.

Manila (AsiaNews) – Dopo  4 anni  si ferma il dibattito politico sulla legge di salute riproduttiva, che prevede la diffusione di contraccettivi tra la popolazione e limita a due il numero di figli per famiglia. L’ultima sessione si è chiusa oggi al congresso con un nulla di fatto. Il voto contrario di 20 deputati ha bloccato l’approvazione del provvedimento che non potrà essere votato dal senato. Una nuova ed eventuale discussione è stata rimandata dopo le elezioni di maggio, quando ci sarà un nuovo governo.  

“Non possiamo più affrontare la legge in questa legislatura – afferma Prospero Nograles, presidente del congresso – essa è troppo controversa”. Secondo il portavoce, la legge ha poche possibilità di passare. Per essere efficace essa deve essere condivisa dalla maggioranza del Paese e finora l’opposizione dei cattolici e dei gruppi a favore della vita hanno impedito la sua approvazione.   

Nonostante ciò, il sentore Edcel Lagman, autore e principale promotore della Reproductive health bill è però fiducioso. “Il percorso di approvazione della legge non è ancora finito – dice – abbiamo ancora tutta la prossima legislatura per approvarla”.  

Il dibattito sulla Reproductive Health è in corso da quattro anni e un simile provvedimento era già stato proposto durante il governo di Cory Aquino (1987 – 1992). Nonostante l’appoggio dell’Onu la legge non ha mai raggiunto il quorum di 120 voti necessario per la sua approvazione. Ciò  grazie all’opposizione dei parlamentari cattolici e all’appoggio personale del presidente delle filippine Gloria Arroyo, che si è sempre detta contraria a politiche di pianificazione famigliare e all’aborto. La legge rifiuta l’aborto clinico, ma promuove un programma di pianificazione familiare, che impedisce alle coppie di avere più di due figli, pena il pagamento di una sanzione e in alcuni casi il carcere. A sostegno del programma essa sponsorizza la diffusione in tutte le scuole e luoghi pubblici di pillole anticoncezionali, finora vietate per legge, preservativi e promuove la sterilizzazione volontaria. Chiesa e associazioni cattoliche pro – life promuovono invece il Natural Family Programme (Nfp), che mira a diffondere  tra la popolazione una cultura di responsabilità e amore basata sui valori cristiani.  

“La Chiesa continuerà ad educare la gente alla santità e al valore della vita umana - afferma p. Angelito Salazar, responsabile dei servizi sociali del santuario di S. Antonio a Manila – promuoveremo il nostro Programma di pianificazione naturale della famiglia, utilizzando le dottrine della Chiesa, gli insegnamenti del papa e la nostra responsabilità morale”.  

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Vescovi e cattolici filippini: no alla legge “pro – aborto”
11/11/2009
Elezioni 2010: vescovi e cattolici contro aborto, eutanasia e pianificazione familiare
22/01/2010
Predicare il Vangelo ai ribelli comunisti delle Filippine
30/12/2009
Elezioni 2010: il governo filippino sancisce il bando delle armi in tutto il Paese
12/01/2010
Filippine, movimento femminile con la Chiesa nella “lotta per la vita”
10/10/2008


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”