Gamberetti alla "colla", nuovo scandalo alimentare in Cina
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - L'agenzia per la sicurezza alimentare di Tianjin, municipalità nel nord della Cina, ha aperto un'inchiesta ai danni di un mercato ittico della zona, per una possibile contaminazione del pesce. In particolare, le indagini sono scattate dopo una segnalazione diffusa su internet e si concentrano sulle partite di gamberetti "iniettate con un agente chimico simile a una colla gelatinosa" volto ad aumentarne il peso e la consistenza. Fonti locali raccontano che, nei giorni scorsi, una donna di nome Zhang ha acquistato circa 2,5 kg di gamberi all'apparenza grandi e freschi: dopo averli lavati, i crostacei hanno perso consistenza e perso un liquido "anomalo" dall'interno.
Anche se non vi sono al momento conferme ufficiali, secondo gli esperti si tratterebbe di gelatina utilizzata per far sembrare i gamberetti (nella foto) più freschi e pesanti "almeno del 30%". I rivenditori affermano che è un additivo alimentare "legale" e non costituisce una minaccia per la salute. Tuttavia, per disinnescare polemiche e proteste la Camera di commercio di Tianjin ha promosso una "10 giorni di campagna" per analizzare le criticità alimentari e valutare la qualità dei prodotti ittici del mercato locale.
Un venditore di pesce, dietro anonimato, ha confermato all'agenzia ufficiale cinese Xinhua che la gelatina "veniva iniettata nella testa e nella pancia" dei gamberetti, per farne risaltare le qualità alla vista. I produttori sembrano minimizzare i rischi e gettano acqua sul fuoco; tuttavia, ad oggi nessuna autorità garante ha certificato che questo particolare tipo di gelatina sia immune da rischi per l'uomo, in particolare durante la procedura di "innesto" nell'alimento. Già nel 2011 il governo locale ha ordinato la chiusura di un'azienda che iniettava gelatina nei crostacei per aumentarne il peso, sequestrando 170 kg di prodotto.
Il Paese del Dragone non è nuovo a scandali alimentari, che si ripetono a dispetto dei proclami governativi che parlano di controlli e sicurezza: lo scorso anno l'industria casearia cinese Mengniu ha ammesso la presenza di un livello mortale di aflatossina, una delle sostanze più cancerogene esistenti al mondo; nel 2008 sono morti sei bambini e altri 300mila si sono ammalati per aver consumato latte alla melamina; e ancora, dentifrici all'antigelo, soia cancerogena, uova bollite che rimbalzano e molti altri prodotti tossici.
06/09/2017 15:25