20/07/2010, 00.00
PAKISTAN
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Faisalabad, seppelliti i fratelli uccisi. Giustizia e Pace: abolire la legge sulla blasfemia

di Fareed Khan
Alle 8 di questa mattina la comunità ha salutato per l’ultima volta Rashid e Sajid Emmanuel. L’omicidio ha scatenato violenti scontri fra cristiani e musulmani. La polizia pattuglia le strade ma la situazione resta “esplosiva”. Attivista cattolico: “nuovo impegno perché le leggi discriminatorie vengano cancellate”. Coppia cristiana minacciata di morte per un documentario su Gojra.
Faisalabad (AsiaNews) – Si sono svolti questa mattina alle 8 a Faisalabad i funerali di Rashid Emmanuel, pastore protestante di 36 anni, e Sajid Masih Emmanuel, 30 anni, uccisi ieri a colpi di arma da fuoco. I due fratelli cristiani sono stati giustiziati all’esterno del tribunale, al termine dell’udienza del processo che li vedeva imputati con l’accusa di blasfemia e da cui stavano per essere assolti. L’omicidio ha scatenato violenti scontri fra cristiani e musulmani nei sobborghi di Warispura e Dawoodnagar e la tensione rimane elevata. Intanto la Commissione nazionale di Giustizia e Pace della Chiesa cattolica (Ncjp) rinnova la propria battaglia per l’abolizione della legge sulla blasfemia e ha indetto per oggi una serie di incontri in diverse città del Pakistan.
 
Fonti locali riferiscono che a Faisalabad è in vigore lo “stato di emergenza”, nel tentativo di arginare le violenze confessionali. I cristiani sono “indignati”, la tensione resta alta e la situazione è “esplosiva”. Il corrispondente di ARY Tv in città sottolinea che “la realtà è del tutto simile a Gojra” e, se non verranno prese misure adeguate, potrebbe ripetersi una carneficina. I fatti di Gojra (e di Koriyan) sono legati a un'altra accusa di blasfemia. Il 30 luglio 2009 migliaia di fondamentalisti islamici hanno assaltato il villaggio di Koriyan, bruciando 51 case cristiane. Il primo agosto, almeno 3mila estremisti hanno preso di mira la comunità cristiana di Gojra, bruciando vive sette persone (tra cui due bambini e tre donne) ferendone 19 e incendiando un centinaio di abitazioni.
 
Alle prime luci dell’alba i cadaveri dei due fratelli cristiani hanno lasciato l’Allied Hospital di Faisalabad, dove è stata eseguita l’autopsia. I funerali si sono svolti alle 8 del mattino, alla presenza di esponenti della comunità cristiana e attivisti per i diritti umani. L’omicidio di Rashid e Sajid all’esterno del tribunale ricorda l’assassinio di Manzoor Masih, cristiano accusato di blasfemia ucciso a colpi di arma da fuoco nei pressi del tribunale di Gujranwala, il 5 aprile del 1994.
 
Rashid e Sajid Emmanuel guidavano da due anni la “United Ministries Pakistan” a Daudnagar, nei pressi della colonia cristiana di Wareispura. Essi sono stati accusati di blasfemia dietro denuncia di Khurram Shahzad, un musulmano, secondo cui i due fratelli avrebbero diffuso volantini diffamatori verso il profeta Maometto. In realtà, la polizia stava per scagionare i due dall’accusa perchè all'esame grafologico le firme sui volantini non coincidevano con la grafie dei due fratelli.
 
La famigerata legge sulla blasfemia – introdotta dal dittatore pakistano Zia-ul-Haq nel 1986 – è divenuta ancora una volta pretesto per compiere esecuzioni sommarie. Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione nazionale di Giustizia e Pace della Chiesa cattolica (Ncjp), rinnova ad AsiaNews il proprio impegno “per l’abrogazione della norma” che continua a causare vittime innocenti. “Ieri si sono registrati violenti scontri” conferma l’attivista e la polizia è impegnata “nel presidio di strade e proprietà per evitare nuovi incidenti”. Le violenze hanno causato il ferimento di un fedele e, al momento, non vi sono conferme della morte di un terzo cristiano.
 
Il segretario esecutivo di Ncjp parla di “reazioni spontanee” all’omicidio dei due fratelli da parte della comunità cristiana. Le dimostrazioni, tuttavia, hanno innescato la reazione dei musulmani, aizzati dagli imam delle moschee della città. Fonti locali precisano che sono stati attaccate case e “negozi ben avviati”, nel tentativo di mettere in ginocchio anche le fonti di sostentamento dei cristiani.
 
Peter Jacob sottolinea che l’assassinio di ieri “impone un nuovo impegno perché tutte le leggi discriminatorie vengano cancellate”. Egli aggiunge che “è necessario convincere governo e opinione pubblica che queste norme sono pericolose, prima di tutto, per la sopravvivenza stessa del Pakistan”. Oggi alle 5 del pomeriggio, conclude l’attivista, in diverse città del Paese fra cui Lahore e Karachi “si terranno momenti di discussione, in cui si parlerà dell’omicidio dei due cristiani e dei passi da intraprendere nella lotta contro la blasfemia”.
 
Intanto continuano le minacce di morte contro una coppia di cristiani, che hanno prodotto un documentario sulle violenze a Gojra dell’agosto 2009. Nosheen e Leonard D’souza, insieme al professore Anjum James Paul, hanno realizzato un reportage intitolato “Bruciati vivi: il destino dei cristiani pakistani”, scatenando la reazione dei fondamentalisti islamici. La coppia ha inoltre fondato un’associazione – la South Asian Research and Resource Center, www.sarrcpk.org – a difesa dei diritti umani, denunciando persecuzioni e sofferenze delle minoranze pakistane.
 
Il documentario sui tragici fatti di Gojra, diviso in due parti, è disponibile su YouTube ai seguenti link:
 
 
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