Egitto. I militari confermano: le elezioni avverranno il 28 novembre
Nonostante gli scontri sanguinosi del week end a piazza Tahrir il Consiglio supremo delle Forze armate ha deciso che le legislative avverranno come previsto il 28 novembre. Arrestata l’unica candidata donna alla presidenza, Bothaina Kamel.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Gli scontri ancora in corso a piazza Tahrir al Cairo non modificheranno il calendario delle elezioni legislative previste per il 28 novembre. Lo ha garantito un alto responsabile dell’esercito e del Consiglio supremo delle forze armate (Scaf) il generale Mohsen al-Fangari. "Non cederemo agli appelli di rinviare lo scrutinio. Le forze armate e il ministero degli Interni sono in grado di garantire la sicurezza dei seggi elettorali", ha dichiarato.
Diversi partiti e candidati hanno sospeso la loro campagna elettorale dopo il fine settimana di sangue che ha provocato almeno 13 morti e centinaia di feriti. Tra le decine di manifestanti arrestati c'è anche l'unica candidata donna alle presidenziali egiziane, Bothaina Kamel, che, poche ore prima di essere fermata, ha dichiarato che "i generali sono criminali e fuorilegge. Il Consiglio supremo delle forze armate è peggio di Mubarak".
Nei giorni scorsi, personalità politiche e della cultura, tra i quali l'ex capo dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea) Mohamed El Baradei, hanno chiesto di posticipare le elezioni, nel quadro di una revisione del calendario politico. Chiedono di eleggere prima un'assemblea costituente, poi un presidente e infine il Parlamento.
Continuano nel frattempo gli scontri a piazza Tahrir. Le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni questa mattina, nel tentativo di obbligare i manifestanti accampati da venerdì a lasciare il luogo simbolo della rivoluzione. I manifestanti nei giorni scorsi hanno lasciato brevemente la piazza, dove la polizia sparava proiettili di gomma e gas lacrimogeni, ma vi hanno fatto ritorno immediatamente dopo. Scontri analoghi sono in corso ad Alessandria e a Suez.
Diversi partiti e candidati hanno sospeso la loro campagna elettorale dopo il fine settimana di sangue che ha provocato almeno 13 morti e centinaia di feriti. Tra le decine di manifestanti arrestati c'è anche l'unica candidata donna alle presidenziali egiziane, Bothaina Kamel, che, poche ore prima di essere fermata, ha dichiarato che "i generali sono criminali e fuorilegge. Il Consiglio supremo delle forze armate è peggio di Mubarak".
Nei giorni scorsi, personalità politiche e della cultura, tra i quali l'ex capo dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea) Mohamed El Baradei, hanno chiesto di posticipare le elezioni, nel quadro di una revisione del calendario politico. Chiedono di eleggere prima un'assemblea costituente, poi un presidente e infine il Parlamento.
Continuano nel frattempo gli scontri a piazza Tahrir. Le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni questa mattina, nel tentativo di obbligare i manifestanti accampati da venerdì a lasciare il luogo simbolo della rivoluzione. I manifestanti nei giorni scorsi hanno lasciato brevemente la piazza, dove la polizia sparava proiettili di gomma e gas lacrimogeni, ma vi hanno fatto ritorno immediatamente dopo. Scontri analoghi sono in corso ad Alessandria e a Suez.
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