Due vescovi ortodossi rapiti da un gruppo armato sulla strada di Aleppo
Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Il vescovo siro-ortodosso di Aleppo, mons. Youhanna Ibrahim, e quello greco-ortodosso di Aleppo e Iskanderun, mons. Boulos al-Yaziji, sono stati rapiti ieri da un gruppo di uomini armati vicino ad Aleppo, la città del nord siriano, da mesi teatro di scontri fra ribelli e soldati regolari.
Mons. Ibrahim (a sin. nella foto), con la sua auto guidata da un diacono, aveva prelevato mons. Yaziji da Bab al-Hawa, un villaggio vicino alla frontiera turca.
Arrivati alla periferia di Aleppo, un gruppo armato ha fermato il veicolo e obbligato i due prelati a uscire dall'auto. Dopo aver ucciso il diacono autista, hanno portato via i due vescovi.
Non è ancora chiara l'identità dei rapitori. La tv di Stato accusa "un gruppo terrorista armato" di aver rapito i due leader, mentre svolgevano "un lavoro umanitario nelle campagne di Aleppo". Abdulahad Steifo, un rappresentante della Coalizione nazionale siriana, ha dichiarato che i due prelati sono stati rapiti sulla strada vicino a Kafr Dael, dopo aver superato Bab al-Hawa, una zona in mano ai ribelli, ma ha precisato che sull'identità dei rapitori "tutte le probabilità sono aperte".
Lo scorso settembre, mons. Ibrahim, parlando alla Reuters, aveva detto che centinaia di famiglie cristiane erano fuggite da Aleppo a causa degli scontri fra ribelli e soldati regolari per il controllo della città. "I cristiani sono stati attaccati e rapiti in modi mostruosi e i loro parenti hanno dovuto pagare ingenti somme di denaro per la loro liberazione".
Aleppo è la seconda città della Siria e la capitale economica del Paese medio-orientale. I cristiani costituiscono il 10% della popolazione, in maggioranza musulmana sunnita. Al momento la città è divisa sotto il controllo di uno o dell'altro gruppo e la popolazione soffre su entrambi i fronti (v. 28/03/2013 Aleppo: "stanchezza e rassegnazione" fra i civili, martoriati dalla guerra ).
Secondo l'Onu, nei due anni di guerra civile, sono state uccise almeno 70mila persone; un milione di siriani si sono rifugiati nei Paesi vicini.