16/06/2006, 00.00
Corea del Sud
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Corea, gruppi cristiani chiedono la libera gestione delle loro scuole

Secondo i termini della nuova legge sull'educazione, che dovrebbe entrare in vigore il primo luglio, un quarto dei dirigenti di ogni scuola privata dovrà essere nominato da gruppi esterni alla gestione della scuola.

Seoul (AsiaNews/Ci) – I maggiori gruppi cristiani della Corea del Sud hanno chiesto al governo di "lasciare ai singoli la libertà di scegliere la scuola che preferiscono" e di poter avere "la libera selezione di coloro che devono studiare nelle scuole rette da loro". La richiesta è stata fatta alla vigilia dell'annuncio ufficiale della nuova legislazione sulle scuole private.

La richiesta mira a cambiare la politica governativa sull'argomento ed a interessare l'opinione pubblica sulla qualità e sul numero delle scuole rette da organismi religiosi, al momento il 24 % del totale degli istituti.

I quattro richiedenti – fra i quali la Conferenza episcopale cattolica ed il Consiglio cristiano di Corea – hanno presentato le loro richieste durante una conferenza stampa congiunta che si è tenuta il 12 giugno scorso: al termine hanno presentato un documento ufficiale in cui annunciano "una protesta continua fino alla revisione della nuova legge".

Fra i metodi di protesta è stata sottolineata una richiesta alla Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legalità e sulla coerenza con i principi della Costituzione coreana dei nuovi termini di legge.

La revisione, approvata dal Partito di maggioranza Uri nonostante la ferma protesta dei Nazionali, è divenuta decreto lo scorso dicembre. Secondo i nuovi termini, le scuole private saranno costrette a nominare un quarto della propria dirigenza da gruppi esterni alla gestione della scuola. Secondo i firmatari del decreto, le nuove norme serviranno a contrastare gli abusi di potere collegati al ruolo dei dirigenti scolastici e la corruzione all'interno degli istituti.

Inoltre, la proposta prevede l'istituzione di "lotti casuali di studenti" da cui "verranno estratti i futuri frequentanti delle scuole private". "Le nostre scuole – dice Choi Hee-beok, uno dei presidi del Consiglio cristiano – non possono accettare studenti a caso".

Padre Jang Un-seok, cappellano del liceo Paichai, sottolinea che "è la prima volta che le comunità religiose chiedono in maniera ufficiale di poter selezionare i propri studenti". "Mentre la legge era in preparazione – aggiunge – abbiamo presentato la nostra posizione al governo in maniera non ufficiale, ma il ministero dell'Educazione, in risposta, si è detto 'preoccupato della possibilità di un sovraffollamento di alcune scuole rispetto ad altre' e ci ha ignorato".

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