Condanna confermata per l’assassino di don Santoro
Ieri la Corte suprema ha ribadito che il giovane omicida dovrà restare in carcere per 18 anni e 10 mesi. Ma restano i dubbi su eventuali mandanti e su un eventuale collegamento con l’omicidio di Hranti Dink.
Ankara (AsiaNews/Agenzie) – La Corte suprema d’appello ha confermato ieri la condanna a 18 anni e 10 mesi per Ohuzan Akdil, il sedicenne assassino di don Andra Santoro, il sacerdote italiano ucciso il 5 febbraio del 2006 mentre pregava nella sua chiesa a Trebisonda, Mar Nero.
Il giovane era stato condannato un anno fa, per omicidio premeditato, possesso illegale di arma e minaccia alla sicurezza pubblica. Arrestato poche ore dopo il crimine e trovato in possesso dell’arma del delitto, il giovane motivò il suo gesto come una reazione alla pubblicazione delle vignette su Maometto fatta dal giornale danese Yyllands-Posten e riprese da altre pubblicazioni europee.
La ricostruzione non ha mai completamente convinto, anche alla luce del fatto che sia Akdil che Ogun Samast, il killer del giornalista Hrant Dink – ucciso il 17 gennaio di quest’anno - erano giovanissimi e provenivano da Trebisonda. Il particolare ha fatto pensare che dietro ai due omicidi ci fosse lo stesso mandante, almeno sul piano morale. La semplice conferma della condanna sembra escludere la possibilità di ulteriori indagini.
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