Cina, continua il braccio di ferro tra Wen Jiabao e il NY Times sulle accuse di corruzione
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Continua il braccio di ferro fra il governo cinese e il quotidiano americano New York Times, che nella prima settimana di novembre ha svelato l'immensa ricchezza della famiglia del premier Wen Jiabao. Ieri, infatti, il gruppo assicurativo cinese Ping An ha minacciato di querelare il giornale per una nuova inchiesta pubblicata due giorni fa, in cui si denuncia un intervento del suo presidente presso il primo ministro cinese Wen Jiabao per evitare danni economici.
Nell'articolo, il New York Times sostiene che l'amministratore delegato della compagnia cinese Ma Mingzhe scrisse nel 1999 una lettera personale a Wen per incontrarne poi la moglie. Siamo nel periodo in cui il governo cinese pensava di scindere la Ping An in diverse entità minori, un'operazione in linea con la politica economica dell'epoca. In seguito a questo presunto intervento, il governo decise di "fare un'eccezione" per la Ping An.
Secondo il Ny Times, in un secondo tempo persone vicine a Wen Jiabao hanno acquistato azioni del gruppo assicurativo prima che potesse farlo la maggior parte degli altri investitori e a un quarto del prezzo. L'avere evitato la scissione ha permesso a Ping An di prosperare, diventando il numero due cinese nel campo delle assicurazioni sulla vita e di entrare così in Borsa.
Sempre nel testo dell'articolo incriminato si legge che il valore delle azioni nelle mani del gruppo vicino al primo ministro è schizzato fino a raggiungere 2,2 miliardi di dollari nel 2007. A fronte di queste accuse, la Ping An ha diffuso un comunicato in cui afferma che "recenti informazioni di stampa riguardanti la società contengono gravi inesattezze, errori di logica e distorcono i fatti, estraendoli dal loro contesto". Pertanto, il gruppo cinese "prenderà le iniziative legali commisurate ai danni che tali informazioni hanno causato alla compagnia".
In ogni caso, la figura del premier Wen Jiabao - che in marzo cederà l'incarico al neo-eletto Li Keqiang - ne esce molto male. La carriera politica del primo ministro è stata tutta improntata sulla povertà della famiglia d'origine e sul suo "mantenersi fedele alle proprie radici". Gli attacchi del Times dimostrano invece che, come il resto della classe dirigente, ha brigato per aumentare la fortuna sua personale e quella della sua famiglia.