Card. Shan: Un nuovo ospedale cattolico per i poveri e gli operai di Taipei
di Bernardo Cervellera
È stata benedetta la prima pietra di un ospedale che lavorerà in stretto contatto con la facoltà di medicina dell’università cattolica Fu Ren. Con 800 letti, servirà fino a 5 mila pazienti in day hospital al giorno. Apprezzamenti anche da parte delle autorità locali. L’ospedale si ispirerà all’insegnamento del papa sulla cura pastorale dei malati.
Taipei (AsiaNews) – Il nuovo ospedale che la Chiesa cattolica sta per costruire alla periferia di Taipei “servirà per i molti poveri e operai che vivono in questa zona. Esso sarà anche uno strumento di testimonianza per la cura cattolica dei malati”. È quanto afferma il card. Paul Shan, arcivescovo emerito di Kaohsiung alla benedizione della prima pietra dell’ospedale legato all’università cattolica della Fu Ren a Xinzhuang, a pochi chilometri dalla capitale taiwanese.
La colorata cerimonia è avvenuta il 3 dicembre scorso, alla presenza di molti vescovi di Taiwan e del prefetto della Congregazione vaticana per l’educazione cattolica, mons. Zenon Grocholewski, insieme a personalità politiche e a benefattori del futuro nuovo edificio, appartenenti soprattutto agli ex alunni della Fu Ren.
Dopo un’esibizione di strumenti di percussione e una danza del leone, fatta dai giovani dell’università, vi è stato un momento di preghiera e un commento del card. Shan sul valore della nuova opera.
Dopo la benedizione della prima pietra, le diverse personalità presenti hanno anche simbolicamente aggiunto su un tumulo una vangata di sabbia.
L’ospedale dovrebbe sorgere in un’area vicino all’università e dovrebbe avere 800 letti, con possibilità di servire 5 mila pazienti al giorno in day hospital. Il costo si aggira sui 3 milioni di euro.
Hou Youyi, il vice sindaco della Grande Taipei (che comprende anche l’area di Xinzhuang), ha apprezzato la coraggiosa decisione dei cattolici, sottolineando che attualmente nell’area vi sono 12,4 posti letto per 10mila abitanti. Un buon servizio, secondo i canoni internazionali, dovrebbe avere 30 posti letto ogni 10mila abitanti.
Il card. Shan, parlando ad AsiaNews, ha spiegato ulteriori motivi per la nascita dell’ospedale: “Vi è anzitutto bisogno che gli studenti di medicina dell’università cattolica trovino un ambiente dove poter praticare la medicina imparata. Nello stesso tempo, il legame con la facoltà di medicina dell’università dovrebbe aiutare a potenziare la ricerca e il progresso delle cure in ospedale.
“Ma trovo importante – ha aggiunto – che gli studenti e i dottori possano esercitare la medicina venendo addestrati a un senso cattolico della medicina e del malato. Da questo punto di vista, vogliamo che questo ospedale, che servirà i molti poveri e operai della zona, si ispiri alle indicazioni del papa sulla cura pastorale dei malati”.
A questo proposito, prendendo la parola nei saluti, il card. Grocholewski ha augurato che il nuovo ospedale si distingua non solo per l’efficienza tecnica, ma anche “per l’accoglienza ai malati e per un’anima piena d’amore, che è frutto della testimonianza cristiana”.
L'ospedale sarà completato entro il 2015.
La colorata cerimonia è avvenuta il 3 dicembre scorso, alla presenza di molti vescovi di Taiwan e del prefetto della Congregazione vaticana per l’educazione cattolica, mons. Zenon Grocholewski, insieme a personalità politiche e a benefattori del futuro nuovo edificio, appartenenti soprattutto agli ex alunni della Fu Ren.
Dopo un’esibizione di strumenti di percussione e una danza del leone, fatta dai giovani dell’università, vi è stato un momento di preghiera e un commento del card. Shan sul valore della nuova opera.
Dopo la benedizione della prima pietra, le diverse personalità presenti hanno anche simbolicamente aggiunto su un tumulo una vangata di sabbia.
L’ospedale dovrebbe sorgere in un’area vicino all’università e dovrebbe avere 800 letti, con possibilità di servire 5 mila pazienti al giorno in day hospital. Il costo si aggira sui 3 milioni di euro.
Hou Youyi, il vice sindaco della Grande Taipei (che comprende anche l’area di Xinzhuang), ha apprezzato la coraggiosa decisione dei cattolici, sottolineando che attualmente nell’area vi sono 12,4 posti letto per 10mila abitanti. Un buon servizio, secondo i canoni internazionali, dovrebbe avere 30 posti letto ogni 10mila abitanti.
Il card. Shan, parlando ad AsiaNews, ha spiegato ulteriori motivi per la nascita dell’ospedale: “Vi è anzitutto bisogno che gli studenti di medicina dell’università cattolica trovino un ambiente dove poter praticare la medicina imparata. Nello stesso tempo, il legame con la facoltà di medicina dell’università dovrebbe aiutare a potenziare la ricerca e il progresso delle cure in ospedale.
“Ma trovo importante – ha aggiunto – che gli studenti e i dottori possano esercitare la medicina venendo addestrati a un senso cattolico della medicina e del malato. Da questo punto di vista, vogliamo che questo ospedale, che servirà i molti poveri e operai della zona, si ispiri alle indicazioni del papa sulla cura pastorale dei malati”.
A questo proposito, prendendo la parola nei saluti, il card. Grocholewski ha augurato che il nuovo ospedale si distingua non solo per l’efficienza tecnica, ma anche “per l’accoglienza ai malati e per un’anima piena d’amore, che è frutto della testimonianza cristiana”.
L'ospedale sarà completato entro il 2015.
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