Bogor, Yasmin Church: i cristiani protestano contro la nuova chiusura
di Mathias Hariyadi
Le autorità hanno messo i sigilli dietro pressioni dei fondamentalisti islamici. Il Sinodo delle chiese punta il dito contro l’incapacità del governo e la testardaggine dei funzionari locali. Le pressioni esercitate dai fondamentalisti più forti delle sentenze dei tribunali. Triplice pacco bomba recapitato ad attivisti e leader musulmani moderati.
Jakarta (AsiaNews) – La comunità cristiana protesta contro l’incapacità del governo centrale di “garantire la libertà religiosa” e la “testardaggine” dei funzionari di Bogor – municipalità del West Java – che hanno messo di nuovo i sigilli alla Yasmin Church. Le pressioni esercitate dai fondamentalisti islamici sconfessano il principio della supremazia del diritto e mostrano un Paese sempre più vittima dell’estremismo. Ieri tre diversi pacchi bomba sono stati recapitati negli uffici di attivisti e leader musulmani moderati: l’intervento degli artificieri ha neutralizzato due ordigni; l’esplosione del terzo ha causato lievi feriti.
In seguito alle manifestazioni lanciate da circa 150 fondamentalisti islamici, lo scorso fine settimana le autorità di Bogor hanno bloccato gli accessi alla Yasmin Church, al centro di una lunga battaglia legale fra la comunità cristiana e il governo locale. Il Sinodo delle chiese indonesiane (PGI) condanna il gesto “poco amichevole”: il rev. Gomar Gultom spiega che il proposito di spostare in un altro luogo l’edificio non è la soluzione migliore, perché “favorisce la divisione fra fedeli” in una società che dovrebbe essere “pluralista”.
I funzionari di Bogor avrebbero ritirato il permesso di costruzione, perché l’Imb è stato ottenuto mediante sottoscrizione di “firme false”. Il leader islamico locale aggiunge che “la comunità musulmana è sempre stata contraria alla realizzazione di una chiesa”. Il PGI parla invece di “testardaggine” delle autorità di Bogor e chiede l’intervento del governo centrale; l’esecutivo deve garantire l’applicazione della sentenza della Corte suprema, che ha stabilito la piena legittimità della Yasmin Church.
L’iter per la costruzione di una chiesa in Indonesia – cattolica o protestante – come per tutte le costruzioni è regolato dall’Izin Mendirikan Bangunan (Imb), una sorta di delibera scritta delle autorità locali che permette l’apertura di un cantiere, accompagnata dal nulla osta di almeno 60 residenti dell’area. Pur disponendo delle autorizzazioni, spesso la costruzione viene interrotta e il permesso revocato dietro pressioni dell’ala fondamentalista islamica ai governi locali, espressione di fanatismo religioso.
Calvin Lambe, responsabile del PGI a West Java, punta il dito contro Diani Budiarto, il sindaco di Bogor, che “dovrebbe mostrare il suo impegno a non infrangere la legge”. L’attivista cristiano ricorda le “quattro vittorie in tribunale” dei legali della Yasmin Church e si chiede perché “le porte della chiesa dovrebbero restare chiuse”.
Gruppi per i diritti umani sottolineano che questo ennesimo caso di violazione alla libertà religiosa è il segnale della debolezza del governo, incapace di fronteggiare le spinte estremiste. “L’esecutivo ha paura dei movimenti fondamentalisti” ha spiegato in una nota Febry Yoneska, della Jakarta Aid Foundation.
I timori sono confermati dal triplice attacco di ieri contro leader musulmani moderati e attivisti indonesiani. Tre pacchi bomba – l’esplosivo era nascosto all’interno di un libro – sono stati recapitati negli uffici di Ulil Abshar Abdalla, capo del Liberal Islamic Network (JIL), ferendo almeno due persone, del generale Gories Mere, ex capo dell’antiterrorismo e attuale comandante della narcotici e dell’avvocato Yapto S. Soerjosoemarno, del gruppo giovanile Pancasila.
Gli ordini destinati al militare e all’attivista giovanile sono stati disinnescasti grazie all’intervento degli artificieri. Il capo della polizia afferma che i mandanti provengono da membri della rete del terrorismo nazionale, che agiscono sotto copertura, perché “solo persone con conoscenze particolari possono fabbricare una bomba”. Al momento non è chiaro se il triplice attentato sia riconducibile alle udienze, in calendario in questi giorni a Jakarta, che vedono imputato il controverso leader musulmano Abu Bakar Baasyir.
Vedi anche