11/11/2020, 12.25
TAIWAN-CINA
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Azienda taiwanese lancia un nuovo microchip per il 5G: Huawei sotto assedio

Secondo Mediatek, il semiconduttore permetterà l’accesso all’internet ultraveloce da ogni tipo di smartphone. L’annuncio arriva mentre Huawei presenta istanze legali per vendere i propri sistemi 5G nei Paesi dove sono vietati. La compagnia cinese vince una causa in Svezia, ma il governo locale blocca i bandi di gara per l’assegnazione delle frequenze 5G.

Taipei (AsiaNews) – MediaTek ha annunciato ieri la creazione di un microchip che permetterà l’uso della tecnologia 5G in ogni tipo di smartphone. Con il lancio del nuovo semiconduttore, la compagnia hi-tech taiwanese intende allargare la platea di utenti che possono fruire del sistema internet ultraveloce.

Secondo la Semiconductor Industry Association, con una quota di circa il 10%, Taiwan è il principale produttore mondiale di microchip dopo gli Usa. Lo scorso luglio, la presidente Tsai Ing-wen ha annunciato che nei prossimi quattro anni il governo investirà 605 milioni di euro per favorire lo sviluppo industriale delle reti 5G.

Il piano prevede l’esclusione della cinese Huawei, che secondo gli esperti ha sviluppato i sistemi di quinta generazione più avanzati al mondo. Chunghwa Telecom e Taiwan Mobile, primo e secondo operatore telefonico nell’isola, utilizzano la tecnologia 5G della finlandese Nokia per il loro sistema internet ultraveloce.

Da tempo, dopo il bando imposto dall’amministrazione Trump, che accusa Huawei di spiare per conto del governo, molti Paesi hanno rinunciato ad acquisire il sistema 5G di Pechino. Il gigante tecnologico cinese ha presentato però delle istanze legali negli Stati dove è stato boicottato, ottenendo un primo risultato positivo in Svezia.

Il 9 novembre, un tribunale amministrativo svedese ha stabilito in via temporanea che Huawei può essere ammessa ai bandi di gara per la realizzazione della rete nazionale 5G. Lo scorso mese, per motivi di sicurezza interna, l’Autorità per le telecomunicazioni di Stoccolma aveva ordinato ai gestori telefonici del proprio Paese di rimuovere dai propri sistemi ogni componente acquistato da Huawei: un’operazione da completarsi entro il 2025.

In risposta alla decisone della corte a favore di Huawei, le autorità governative svedesi hanno deciso di bloccare il processo di assegnazione delle frequenze 5G. Pechino ha criticato più volte Stoccolma per la sua ostilità al 5G cinese, ammonendo che il bando a Huawei avrebbe un impatto negativo sulle attività delle aziende svedesi presenti in Cina.

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