09/06/2005, 00.00
SIRIA
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Attesa a Damasco per le conclusioni del congresso del Baath

di Jihad Issa

Damasco (AsiaNews) – C'è grande attesa a Damasco per le conclusioni del congresso del partito Al Baath, che "cambierà il volto della Siria", come ha dichiarato ad AsiaNews Ali Jamalo, membro del partito.

Si parla di leggi per la legalizzazione dei partiti politici, per la libertà di stampa e per una riforma del sistema economico "capace di portare il Paese verso l'economia di mercato, senza emarginare la politica economica sociale dello Stato", come ha detto il ministro Chehabane. I lavori del congresso Baath, che si concludono oggi, si sono svolti a Damasco sotto la presidenza del segretario generale del Partito e presidente della Repubblica Bachar El Assad e vi stanno prendendo parte 1235 delegati.

Il congresso, che si svolge all'indomani del ritiro dal Libano, secondo Jamalo"adotterà decisioni importantissime che apriranno nuove porte". Più voci si sono levate per insistere sulla "necessità di proteggere il regime, ribadendo che solo l'unanimità intorno alla figura del presidente Assad costituisce l'unica garanzia nazionale". In proposito il ministro degli esteri, Farouk El Chareh, ha parlato di un complotto americano che mira a distruggere la Siria ed ha sostenuto che particolari circostanze hanno condizionato i membri del Consiglio di sicurezza a emanare la risoluzione 1559, che ha spinto il governo a ritirare le sue truppe dal Libano.Il ministro degli Emigrati, Boussaina Chehbane, portavoce dei congressisti, ha affermato che "quando il vice-presidente Abd El Halim Khaddam ha lanciato le sue critiche contro la politica estera esercitata dalla Siria in Libano e negli stati Uniti non aveva ragione perché la situazione internazionale non lasciava altre vie".

Hussein Khalife ha riconosciuto ad Asianews l'esistenza di una pressione internazionale contro la Siria, indicando che il processo di riforma interna è una esigenza nazionale.Il congresso del partito El Baath dovrà anche proporre una nuova legge sulla stampa, che, secondo il ministro Chehabane, permetterà ai mezzi di comunicazioni privati di svolgere loro attività senza ostacoli e impedimenti. Dovrebbe anche diminuire lo stato d'emergenza sempre dichiarato nel Paese fino dall'anno 1963.

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