Arrestato attivista cieco: aveva denunciato gli aborti forzati nello Shandong
Chen Guangcheng, non vedente, opera da anni a favore dei disabili. Dopo la sua denuncia, l'Agenzia cinese per la Pianificazione familiare è stata costretta ad ammettere gli "aborti e sterilizzazioni forzati, contrari ai diritti dei cittadini".
Pechino (AsiaNews/Scmp) Chen Guangcheng, attivista cinese per i diritti umani, è stato arrestato sabato 11 marzo, dopo diversi mesi di arresti domiciliari per aver denunciato la violenta campagna di controllo delle nascite in atto nello Shandong. L'uomo, non vedente, era chiuso in casa da agosto: è stato arrestato insieme a due cugini.
La notizia è stata diffusa dalla moglie Yuan Weijing: "Chen Guangyu [uno dei cugini ndr] era uscito per fare degli acquisti quando è stato fermato da diversi poliziotti. Prima dell'arresto lo hanno picchiato con dei manganelli". Dopo l'attacco, l'attivista e la moglie sono andati ad una stazione di polizia per cercare i responsabili del pestaggio: qui, Chen è stato arrestato.
L'attivista è famoso nel Paese per l'attività che svolge a favore dei disabili e per la campagna contro la politica governativa di pianificazione delle nascite. E' stato lui ad aiutare alcuni cronisti del Washington Post a trovare le prove della campagna di aborti forzati condotta contro le donne di Linyi, nello Shandong.
Grazie ai suoi dati, il giornale americano ha potuto provare che nel corso dello scorso anno le autorità della provincia centro-orientale hanno sterilizzato con la forza oltre 7 mila persone. Dopo la denuncia, l'Agenzia cinese per la Pianificazione familiare è stata costretta ad ammettere, il 19 settembre scorso, che alcuni rappresentanti governativi "hanno effettuato aborti forzati e sterilizzazioni contrari ai diritti legali dei cittadini".