Arrestate oltre 2mila persone nella festa di Qingming
Pechino (AsiaNews/Chrd) - La polizia cinese ha arrestato più di 2mila persone mentre si recavano al Cimitero rivoluzionario di Babaoshan, in seguito sarebbero andati in piazza Tiananmen per onorare gli "eroi" della nazione. Il fatto è avvenuto due giorni fa, il 4 aprile, giorno della festa di Qingming, in cui la tradizione cinese celebra "la pulizia delle tombe", un'espressione di devozione e cura verso i propri antenati. Il cimitero di Babaoshan raccoglie le spoglie di molte personalità cinesi che si sono distinti nella storia, fra cui anche la tomba di Zhao Ziyang, segretario del Partito comunista negli anni '80, silurato per essersi opposto al massacro di Tiananmen.
Nel folto gruppo di arrestati vi erano almeno 500 persone da Shanghai, giunti a Pechino per presentare delle petizioni. I poliziotti li hanno bloccati all'uscita del cimitero e condotti a forza nella "prigione nera" di Jiujingzhuang. Il gruppo era intenzionato di andare anche in piazza Tiananmen a deporre dei fiori al monumento degli Eroi, dove è avvenuto il massacro. Secondo testimonianze, la prigione è così affollata che centinaia di arrestati sono tenuti nel cortile dell'edificio.
Nei giorni scorsi aveva fatto scalpore la notizia che il premier Wen Jiabao avrebbe chiesto al Partito di cambiare il giudizio sul movimento di Tiananmen (accusato di essere "controrivoluzionario"), facendo pressione per maggiori riforme politiche. Wen avrebbe anche dato indicazione di allentare la morsa della censura su temi legati a Tiananmen, di solito oscurati sul web cinese. Secondo alcuni analisti, le idee di Wen Jiabao - grande fautore di riforme politiche mai avveratesi - sono "un'illusione".
Il giorno di Qingming, la polizia di Pechino ha pure arrestato l'attivista Mao Hengfeng (v.29/07/2011 Rilasciata dal carcere Mao Hengfeng, ridotta in sedia a rotelle) e 10 suoi compagni, recatisi alla tomba di Yang Jia, condannato a morte nel 2008 per aver ucciso sei poliziotti a Shanghai. Per molti Yang Jia è un eroe, simbolo della resistenza contro il governo dittatoriale.