01/03/2011, 00.00
VIETNAM
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Anche in Vietnam appelli alla rivolta. Giro di vite del governo

di Nguyen Hung
La polizia ha fermato – e rilasciato su cauzione – il 69enne Nguyen Dan Que, attivista pro-democrazia. Il gruppo 8406 attraverso internet invita la popolazione a scendere in piazza per la “Rivoluzione del gelsomino”. Retate delle forze dell’ordine contro blogger e attivisti, sequestrati i computer. I manifestanti definiti “soggetti estremisti”.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Sull’onda della “Rivoluzione del gelsomino” che sta scuotendo l’Africa del Nord, emergono le prime proteste pro-democrazia anche in Vietnam. Le forze dell’ordine hanno prima fermato, poi rilasciato dietro cauzione Nguyen Dan Que, dissidente accusato di voler rovesciare il governo comunista. Egli è stato liberato per le precarie condizioni di salute e per aver collaborato con le forze di polizia.
 
Dall’inizio delle proteste in Tunisia e in Egitto, sulla rete internet è apparso un messaggio del gruppo vietnamita 8406 – il nome si riferisce alla data di nascita del gruppo: 8 aprile 2006 – che invita il popolo vietnamita ad imitare le iniziative del Nord Africa e del Medio Oriente, per chiedere maggiore democrazia e diritti umani in Vietnam.
 
Il 21 febbraio scorso il dottor Nguyen Dan Que, 69 anni, uno dei leader dissidenti del Vietnam del sud, ha lanciato dalla ex Saigon un “appello al popolo a scendere in piazza per salvare il Paese”. Un sito on-line vietnamita ha rilanciato questo appello, pubblicandolo con la firma “gruppo di giovani in patria e all'estero”. Esso invita tutti gli abitanti a radunarsi ogni domenica nella piazza di una grande città fra cui Hanoi, Ho Chi Minh City, Hue, Da Nang, Hai Phong, Nha Trang.
 
Al momento non si conoscono gli esiti dell’invito alle proteste pubbliche; tuttavia, emerge che il governo sta cercando di soffocare sul nascere una possibile rivoluzione. In particolare, il giornale della polizia Cong An Nhan Dan ha comunicato che il 23 febbraio si è svolta un’esercitazione nella provincia di Binh Thuan – centro nord del Vietnam – contro manifestazioni che “disturbano l’ordine pubblico e la sicurezza del governo”; nel comunicato i manifestanti vengono bollati come “soggetti estremisti”.  
 
Nei giorni seguenti la rete vietnamita ha diffuso la notizia della morte dell’ingegnere Pham Thanh Son, che si è dato fuoco a Da Nang (città portuale al centro del Paese), davanti alla sede provinciale del Comitato del popolo. L’uomo intendeva protestare contro il mancato risarcimento del governo per l’esproprio dei terreni. La stampa ufficiale ha attribuito la morte dell’ingegnere a un incidente, ovvero all’esplosione del carburante del serbatoio del suo motociclo.
 
Sempre nei giorni scorsi, infine, alcuni blogger che hanno rilanciato in internet opinioni indipendenti rispetto alla linea dettata dal regime e attivisti per la democrazia sono stati convocati dalla polizia per interrogatori. Le forze dell’ordine hanno anche perquisito le loro case, sequestrando i computer.
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