01/02/2006, 00.00
IRAN - USA
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Ahmadinejad: "andremo avanti col nucleare"; Bush: "il mondo non lo permetterà"

Il presidente Usa definisce l'Iran "una nazione tenuta in ostaggio da una ristretta cerchia clericale, che sta isolando e reprimendo il suo popolo".

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Botta e risposta a distanza, oggi, tra Bush a Ahmadinejad sul programma nucleare di Teheran. Il presidente iraniano proclama la decisione del suo Paese a non piegarsi "davanti al linguaggio della forza di alcuni Paesi che pensano di essere tutto il mondo" e quello statunitense afferma: "il mondo non permetterà al regime iraniano di dotarsi di armi nucleari" e invita il popolo a sollevarsi.

Mahmud Ahmadinejad parlava a Bushehr, proprio nella città del sud dove sorge la centrale nella quale vuole realizzare il contestato programma di arricchimento del combustibile nucleare. "Il nemico - ha detto - non vuole il nostro sviluppo scientifico e tecnologico. Ma la nazione iraniana continuerà sulla sua strada fino alla piena realizzazione dei suoi diritti".  "Il presidente – scrive l'agenzia ufficiale Irna – ha detto che qualsiasi decisione presa dall'Occidente contro il programma nucleare iraniano non avrà alcun effetto sulle decisioni degli iraniani". Il richiamo ai "diritti" è usato per affermare quello a dotarsi di centrali atomiche. Quella di Bushehr, costruita dai russi, ha una capacità di 1.000 megawatt e secondo il presidente iraniano entrerà in funzione entro la fine del 2006; ad essa, secondo i programmi, dovrebbero seguirne altre per arrivare a produrre 20.000 megawatt.

Le affermazioni fatte oggi da Ahmadinejad rientrano in un fuoco di sbarramento alzato dall'Iran dopo l'annuncio della decisione presa lunedì a Londra dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna), più la Germania, di invitare l'Agenzia per l'energia atomica (Aiea) a deferire Teheran al Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Già ieri sera, parlando alla televisione, il ministro degli Esteri Manouchehr Mottaki aveva minacciato che l'Iran smetterà di accettare le ispezioni dell'Onu al suo programma nucleare, se alla riunione di sabato del consiglio dell'Aiea si deciderà per il deferimento.

"Il governo iraniano sta sfidando il mondo", ha detto stanotte Bush nel suo discorso sullo stato dell'Unione. Il presidente degli Usa ha definito la Repubblica islamica "una nazione tenuta in ostaggio da una ristretta cerchia clericale, che sta isolando e reprimendo il suo popolo" e si è rivolto direttamente "ai cittadini dell'Iran". "L'America – ha aggiunto, ripetendo una frase pronunciata l'anno scorso nella stessa occasione – vi rispetta e noi rispettiamo il vostro Paese". "La nostra nazione – ha detto ancora – spera che un giorno potremo essere amici di un Iran libero e democratico".

Senza nominare Bush, chiamato "quell'uomo", Ahmadinejad gli ha replicato auspicando che "in un prossimo futuro essi vengano processati in tribunale, loro che sostengono i regimi più corrotti e criminali, che aiutano a distruggere le case dei palestinesi e a commettere gli atti più criminali e disumani contro il popolo palestinese oppresso".

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