Katsuzo Ishimaru è curatore del museo di Arte contemporanea di Hiroshima e artista di fama internazionale. Sopravvissuto al bombardamento nucleare del 1945, ha seguito il viaggio di Francesco nel Sol Levante: “I politici ascoltino il suo messaggio di pace”.
Una sopravvissuta alla bomba di Hiroshima esprime la sua gratitudine al pontefice per la sua visita, le sue parole e il suo “sorriso”.
Katsuzo Ishimaru, artista di fama mondiale sopravvissuto al bombardamento nucleare del 1945, commenta il viaggio di papa Francesco nel Sol Levante. Vivere con il terrore ha influito sulla sua arte, e ora spera in una “rivoluzione” da parte dei giovani, che devono tornare a vivere a contatto con la natura. Le sfide poste da intelligenza artificiale, inquinamento, surriscaldamento terrestre “vanno affrontate subito”.
Ripercorrendo le tappe del viaggio in Thailandia e Giappone, Francesco ha ribadito la condanna per le armi nucleari. “Oggi la grave minaccia, nei Paesi più sviluppati, è la perdita del senso del vivere. Le prime vittime del vuoto di senso sono i giovani”. Una preghiera per l’Albania colpita dal terremoto. Domenica prossima Francesco si recherà a Greccio, luogo ove san Francesco fece il primo presepe e che scriverà una lettera dedicata proprio al presepe.
La visita alla Sophia University dei gesuiti ultimo appuntamento di Francesco che ha lasciato il Giappone per rientrare a Roma. Sebbene in Giappone “i cristiani siano una minoranza, la loro presenza si sente”. “Nonostante l’efficienza e l’ordine che caratterizzano la società giapponese, si percepisce che si desidera e si cerca qualcosa di più: un desiderio profondo di creare una società sempre più umana, compassionevole e misericordiosa”.
Dialogo, solidarietà e ripensamento di una società condizionata dall’arrivismo sono stati i temi centrali del pomeriggio della penultima giornata della visita di papa Francesco in Giappone, scandita dalla celebrazione della messa al Tokyo Dome, davanti a oltre 50mila persone, dalla visita al primo ministro e dall’incontro con le autorità politiche, civili e religiose del Paese.
Lo stupore e la gratitudine per la visita di papa Francesco in Giappone e il conforto per la testimonianza di fede dei cattolici. P. Lorenzo Manerba è da 46 anni missionario nel Paese del Sol levante.
Francesco ha incontrato le vittime del “triplice disastro”, come in Giappone chiamano il terremoto, lo tsunami e l’incidente nucleare del 2011. Ai giovani, “le cose sono importanti, ma le persone sono indispensabili”. “Dobbiamo unirci tutti contro questa cultura del bullismo e imparare a dire: basta! È un’epidemia per la quale la migliore medicina la potete trovare voi stessi”.
Francesco si è recato a Hiroshima e Nagasaki. Da Nagasaki ha lanciato il suo Messaggio sulle armi nucleari, a Hiroshima, accanto all’arco che segna il punto nel quale cadde la bomba, ha ripetuto il “Mai più la guerra, ma più il boato delle armi, mai più tanta sofferenza!”.
Prima messa di papa Francesco in terra giapponese, nella città che ha sperimentato l’olocausto nucleare, che ha fatto 100-200mila morti. Alzare “le nostre voci” per difendere gli innocenti, scegliendo la “compassione come vero modo per costruire la storia”.
Papa Francesco visita e prega davanti al Memoriale dei martiri sulla collina di Nishizaki. Un luogo che racconta “l’oscurità della morte e del martirio”, ma “annuncia anche la luce della risurrezione”. I martiri giapponesi ispiratori della vocazione missionaria del papa. “Far ardere continuamente lo zelo evangelizzatore”. Appello per la libertà religiosa in Asia e nel mondo.
Francesco ha ricordato che da giovane voleva venire da missionario nel Paese del sol levante. “In Giappone la Chiesa è piccola e i cattolici sono una minoranza” (536 mila, lo 0,4 per cento della popolazione), e l’evangelizzazione richiede l’impegno per “una testimonianza umile, quotidiana e di dialogo con le altre tradizioni religiose”. Nessun cenno alla crisi che sta vivendo Hong Kong nei telegrammi ai capi di Stato di Cina, Hong Kong e Taiwan.
Domani papa Francesco sarà a Nagasaki in visita al Museo dei Martiri giapponesi. Per il direttore, p. Domenico Vitali, da 55 anni in Giappone, il Museo è un elemento importante nella storia del Paese: “I martiri hanno portato un’altra visione del mondo”. Nella società secolarizzata, tutti sono occupatissimi: non c’è tempo per educare i figli.
Il pontefice è a Bangkok, poi visiterà i luoghi più significativi del Giappone. L’arcivescovo di Vasai ricorda le somiglianze tra la Chiesa indiana e giapponese. Entrambi i Paesi sono stati evangelizzati da san Francesco Saverio. In Thailandia e Giappone il numero di cattolici è insignificante, ma la Chiesa è presente nel servizio.
Testimonianza di Setsuko Hattori, signora di 92 anni, sopravvissuta alla bomba atomica. A causa di una malattia al midollo, Setsuko non potrà partecipare alla messa di papa Francesco il 24 novembre. “Attraverso la mia povera vita diverse persone hanno potuto conoscere la Chiesa cattolica”.
Nabeshima Tomohisa, 52 anni, kannushi (sacerdote-capo) del santuario di Yutoku Inari a Kashima (prefettura di Saga, isola del Kyushu), parla delle sue speranze legate alla visita di papa Francesco in Giappone (23-26 novembre). “Anche se di religioni diverse, abbiamo lo stesso cuore e gli stessi desideri da esprimere: soprattutto il dono della pace nel mondo”. “Il Cristianesimo è una religione degli stranieri però Cristo e Maria sono come i nostri zii che abitano vicino a noi”.
Videomessaggio di Francesco alla vigilia del viaggio che compirà nel Paese del sol levante e in Tailandia. “Confido che la mia visita vi incoraggi nel cammino del rispetto mutuo e dell’incontro che conduce a una pace sicura e che dura nel tempo, che non torna indietro. La pace ha questo di bello, che quando è reale, non indietreggia: la si difende con i denti”
Iwao Hakamada oggi ha 83 anni: ne ha passati 48 nel braccio della morte per un quadruplice omicidio che non avrebbe commesso. Attivisti cattolici e società civile: “L'abbraccio del Papa accenderebbe i riflettori sulla pena di morte in Giappone”.
L’arcivescovo di Tokyo scrive ad AsiaNews sulle urgenze del Giappone che attende la visita di papa Francesco. Il no alle armi atomiche da Nagasaki e Hiroshima, ma anche un messaggio per la dignità della vita per disabili, immigrati e persone senza speranza. Nel Paese, con sempre meno bambini e più anziani, vi sono oltre 20mila suicidi all’anno.
Reso noto il programma della visita. Dopo Giovanni Paolo II, Francesco sarà il secondo pontefice a visitare i due Paesi.
Dopo Giovanni Paolo II, sarà il secondo pontefice a visitare i due Paesi asiatici. Ancora da definire il programma della prima tappa. Il papa visiterà Tokyo, Hiroshima e Nagasaki, dove pregherà per le vittime dell’atomica. P. Marco Ribolini, missionario Pime, riflette sul significato della visita per i cattolici thai.