L’attenzione della comunità internazionale su Rafah, dove Israele è pronta all’offensiva di terra. Egitto. Studioso giordano Amer Al Sabaileh: dalla causa palestinese si è passati al jihad globale. L’inconsistenza di Hamas a livello politico e i movimenti sciiti diretti dall’Iran. Oltre gli “Accordi di Abramo”, i sauditi come mediatori.
Per il card. Sako il tempo di digiuno e preghiera indica “un nuovo orizzonte” e invita a lasciare che “lo Spirito Santo ci cambi dall’interno”. Il vicario dell’Arabia meridionale parla di “cammino” di speranza, misericordia, perdono. Il patriarca maronita chiede di pregare per le “divisioni, conflitti, odio” in Libano. Mar Younan richiama il “processo di pentimento attraverso lo Spirito Santo”.
Le notizie di oggi: Netanyahu respinge la proposta di tregua avanzata da Hamas e ordina alle truppe di puntare verso Rafah. Comandante di Kataib Hezbollah in Iraq ucciso in un raid Usa. Pyongyang straccia tutti gli accordi commerciali e di collaborazione con Seoul. Nell’Uttarakhand viene uniformato il Codice civile eliminando le distinzioni fra fedeli di religione diversa.
Di 7mila famiglie che un tempo costituivano la comunità, oggi restano solo 350 unità. E su 17 chiese, almeno nove sono state chiuse e altre due incendiate. In molti hanno scelto l’emigrazione nel Kurdistan iracheno o nelle nazioni della diaspora. L’appello a tornare, perché questa è anche “la nostra terra”.
Teheran ha attaccato prima nel Kurdistan iracheno, poi oltre-confine a sud-est, in territorio pakistano. Sale la tensione con Islamabad, mentre Pechino invoca “moderazione”. Tra le vittime di Erbil anche un imprenditore cristiano di Mosul. Papa Francesco solidale con le vittime invoca "le buone relazioni tra vicini". Per il primate caldeo l’Iraq è un Paese “spaccato”, la gente “stanca e delusa”. Il cammino della diplomazia sempre più fragile.
Le notizie di oggi: morti due dei tre ostaggi apparsi nel video di Hamas. Hacker nord-coreani condividono reti clandestine di riciclaggio del denaro con truffatori e trafficanti del Sud-est asiatico. Un tribunale iraniano ha comminato una ulteriore condanna a 15 mesi alla Nobel per la pace Narges Mohammadi. Tagikistan e Uzbekistan “non riconoscono” l’esito del voto a Taiwan.