La rimozione dell’ufficiale dal Comitato militare centrale segna una nuova fase nella campagna anti-corruzione lanciata da Xi Jinping all’interno dell’esercito cinese. Considerato un alleato fidato del presidente, Miao era responsabile della lealtà politica delle forze armate. La vicenda si aggiunge a una lunga serie di defenestrazioni che hanno colpito anche ministri della Difesa e ufficiali legati all’arsenale nucleare del Paese.
Il 3 settembre la Cina metterà in scena una dimostrazione di forza in occasione dell'anniversario della vittoria sul Giappone. Un evento dal forte valore simbolico, ma anche politico, che guarda alla rivalità strategica con Washington e gli altri Paesi dell'Asia Pacifico. Dalla città giapponese di Okinawa, che nei giorni scorsi ha commemorato la battaglia in cui persero la vita circa 200mila persone, è invece arrivato un messaggio opposto, quello di raccontare il passato per costruire la pace, anziché i conflitti di domani.
Durante una visita prevista ad agosto, India e Giappone Delhi finalizzeranno un accordo per l’introduzione della serie E10 dei treni ad alta velocità. Ma in agenda ci sono anche investimenti per la produzione di semiconduttori e la cooperazione strategica in vista del vertice Quad del prossimo autunno.
Un blocco iraniano del principale snodo marittimo per il petrolio e il gas mondiale avrebbe dure ripercussioni sui mercati asiatici, dalla Cina all’India, fino a Giappone e Corea del Sud. Mentre i prezzi del greggio iniziano a salire, molti dubitano che Teheran possa realmente attuare le minacce perché danneggerebbe Pechino, rischiando di restare ulteriormente isolata.
Si rafforza il sostegno militare ed economico a Mosca da parte del leader Kim Jong-Un che ha inviato nuove forze per la ricostruzione e lo sminamento in Russia. Ma emergono anche dati aggiornati sulle pesanti perdite subite dalle truppe nordcoreane sul fronte ucraino a quasi un anno dalla firma del trattato di reciproca difesa.
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sui negoziati tra Cina e Stati Uniti, le milizie etniche sostenute da Pechino in Myanmar controllano nuovi giacimenti di terre rare non regolamentati. La priorità di Pechino è chiara: assicurarsi il controllo di risorse strategiche, anche attraverso un crescente interventismo che alimenta la guerra civile birmana e provoca gravi danni ambientali.