‘Uniti nella diversità’: una preghiera interreligiosa a Bhopal nel segno di Gandhi
L’iniziativa sponsorizzata dalla Commissione per il dialogo e l’ecumenismo. Presenti circa 500 persone. Oltre all’arcivescovo Cornelio, hanno partecipato leader indù, sikh, musulmani, buddisti e protestanti. Ribadire l’armonia e la pace nonostante il clima d’intolleranza contro i cristiani.
Bhopal (AsiaNews) – Nel giorno in cui ricorreva la nascita del Mahatma Gandhi, l’arcidiocesi di Bhopal, in Madhya Pradesh, ha organizzato una preghiera interreligiosa con leader e fedeli di tutte le confessioni. In questo modo ha voluto lanciare un messaggio chiaro: rimanere uniti nella diversità. Circa 500 persone hanno partecipato ieri all’iniziativa, sponsorizzata dalla Commissione per il dialogo e l’ecumenismo della diocesi. L’incontro giunge in un momento cruciale per i cristiani del Madhya Pradesh, soprattutto dopo i recenti episodi di intolleranza contro, accusati di conversioni forzate. Mons. Leo Cornelio, arcivescovo di Bhopal, ha invitato tutti a “innalzare i nostri cuori e le nostre menti per costruire una nazione che seppellisca il sistema delle caste. […] Dobbiamo essere consapevoli delle nostre origini e dello scopo della nostra esistenza per promuovere la pace e l’armonia in India”.
L’evento ha avuto inizio con un momento di raccoglimento, cui è seguita la processione che si è snodata dal piazzale della chiesa dell’Assunzione fino al centro pastorale. Qui i rappresentanti dei differenti culti hanno offerto un omaggio floreale al Mahatma. Per i cattolici, era presente l’arcivescovo Cornelio; per i musulmani, il leader islamico Haji Mohd. Haroon; per i sikh, Sardar Dileep Singh; per la maggioranza indù, Acharya Krishna Kumar Dubey; il pastore C.P. Singh ha rappresentato le denominazioni cristiane protestanti; Bhante Rahul Putra i buddisti.
In Madhya Pradesh esiste dal 1968 una legge anti-conversione. A settembre il governo statale ha deciso di chiudere un collegio cattolico che offriva ospitalità gratuita a studenti poveri. A giugno suor Bina Joseph, religiosa della congregazione delle Carmelitane di santa Teresa (Csst), è stata arrestata e incriminata per rapimento di minori e conversioni forzate, anche se stava solo viaggiando in compagnia di quattro ragazze tribali. In precedenza, a maggio, altri cristiani sono stati bloccati a incolpati di aver tentato di convertire con la forza dei bambini, mentre in realtà li stavano solo accompagnando ad un campo estivo con il consenso dei genitori.
I presenti hanno rivolto invocazioni per l’armonia tra le religioni, l’unità del Paese, il primo ministro e il suo governo, il sistema giudiziario, il presidente dell’India, la sicurezza delle donne, il sollievo spirituale e sociale di bambini e giovani, la pace nelle famiglie, il miglioramento delle condizioni dei poveri, la fine del terrorismo. (NC)
20/09/2017 10:34
30/11/2018 08:53