‘Nessun laccio politico’ negli aiuti di Xi Jinping all’Africa
Al Forum sulla cooperazione Cina-Africa, Xi promette 60 miliardi di dollari in aiuti, prestiti, sostegno allo sviluppo e all’export africano. Pechino è divenuta il più grande partner commerciale del continente. Timori per il crescente debito e per l’industria locale.
Pechino (AsiaNews) – Gli aiuti finanziari e gli investimenti cinesi in Africa non hanno “nessun laccio politico” e Pechino non sta inseguendo “propri interessi”. È quanto affermato ieri dal presidente cinese Xi Jinping al Forum sulla cooperazione Cina-Africa, che in questi giorni raduna nella capitale cinese oltre 50 capi di Stato del continente africano. Decine di essi hanno potuto incontrare anche personalmente il presidente Xi prima del Forum.
Xi ha pure annunciato l’offerta di 60 miliardi di dollari Usa da distribuire come aiuti governativi, investimenti e finanziamenti a istituzioni e compagnie. Nell’offerta sono compresi 15 miliardi per prestiti a interesse zero; 20 miliardi in linee di credito; 10 miliardi per lo sviluppo; 5 miliardi per finanziare importazioni dall’Africa.
Negli ultimi 9 anni la Cina è divenuta il più grande partner commerciale dell’Africa, con un volume di affari che l’anno scorso è cresciuto del 14%, arrivando a 170 miliardi di dollari Usa.
Rispetto ai Paesi occidentali, gli investimenti di Pechino giungono ai governanti dei Paesi africani senza condizioni contro la corruzione, o preoccupazioni per l’ambiente e i rifiuti. In cambio, la Cina accetta materie prime (petrolio e materie prime) e prodotti agricoli, chiedendo la garanzia di esportare in quei Paesi ogni prodotto cinese.
Fra le popolazioni di molti Paesi africani si critica l’invasione dell’export cinese, che sopprime la fragile industria locale, come pure le infrastrutture create dalle ditte cinesi, che hanno bassa qualità. Ma il problema più acuto sta diventando l’indebitamento dei Paesi africani verso la Cina.
La Cina è divenuta il creditore maggiore del continente. Secondo alcuni esperti, il gigante asiatico garantisce da solo il 14% del debito dell’Africa subsahariana. Per il Fondo monetario internazionale, almeno sei Paesi della regione sono ormai in situazione di alto indebitamento.
Il problema del debito – dovuto a progetti inutili o faraonici dei capi di Stato, o alla mancanza di riforme economiche - è ancora più forte a causa dell’iniziativa “Belt and Road” che la Cina sta lanciando nel mondo per una nuova “via della seta” che abbracci anche l’Africa. Alcuni Paesi asiatici – Malaysia e Pakistan – frenano i progetti cinesi legati alla “Belt and Road” perché timorosi di vedere un aumento del loro debito.
Al Forum di Pechino, alcuni Paesi africani hanno chiesto un maggiore “equilibrio” nei rapporti commerciali e un potenziamento degli investimenti nell’industria locale.
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