Papa: a vescovi italiani, non si può fare un grande Sinodo senza andare alla base
Aprendo i lavori dell’assemblea della Cei, Francesco ha fatto riferimento a un “eventuale” sinodo dell’episcopato italiano. Riflettere sulla “eventuale carente collegialità e partecipazione nella condizione della Conferenza”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – La Chiesa italiana si prepara a lanciare il suo sinodo. Ne ha parlato oggi papa Francesco aprendo i lavori dell’assemblea della Conferenza episcopale italiana (Cei) che si svolgono in Vaticano da oggi e fino al 23 maggio sul tema: “Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria”.
Il Papa, che in quanto vescovo di Roma è anche il primate della Chiesa italiana, ha accennato alla “eventualità” di un sinodo nel corso di un discorso dedicato a sinodalità e collegialità; riforma del processo matrimoniale; rapporto tra vescovi e sacerdoti.
“Se – ha detto Francesco - qualcuno pensa a fare un Sinodo della Chiesa italiana, si deve incominciare dal basso in alto e dall’alto in basso, col documento di Firenze”. “Questo – ha aggiunto - porterà tempo, ma si camminerà sul sicuro e non sulle idee”. “Anche in un contesto di un probabile Sinodo della Chiesa italiana – ho sentito un ‘rumore’ ultimamente di questo, sono arrivati fino a Santa Marta – vi sono due direzioni”, ha proseguito Francesco: “Sinodalità dal basso verso l’alto, ossia il dover curare l’esistenza e il buon funzionamento di diocesi, Consigli, parrocchie, coinvolgimento dei laici… A cominciare dalle diocesi: non si può fare un grande Sinodo senza andare alla base. E la valutazione del ruolo dei laici”.
La sinodalità, ha detto ancora Francesco, è “la cartella clinica che descrive lo stato di salute della Chiesa italiana”. Riferendosi ha quanto ebbe a dire in occasione del 50mo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi, il 17 ottobre 2015, Francesco ha ribadito di aver voluto “chiarire che il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio. È dimensione costitutiva della Chiesa, cosicché quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già contenuto tutto nella parola Sinodo”. Il Papa ha poi fatto un’ampia citazione del documento della Commissione teologica internazionale sulla sinodalità del 2017, secondo il quale “la sinodalità, nel contesto ecclesiologico, indica lo specifico modus vivendi e operandi della Chiesa popolo di Dio”.
La sinodalità, dunque, “richiama il coinvolgimento di tutto il popolo di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, mentre la collegialità “precisa il significato teologico e la forma di esercizio del Sinodo dei vescovi”, affidato alla Chiesa particolare e nella comunione dell’unica Chiesa di Cristo, “mediante la comunione gerarchica del collegio episcopale con il vescovo di Roma”.
In proposito, Francesco ha sollecitato la Cei a riflettere sulla “eventuale carente collegialità e partecipazione nella condizione della Conferenza, sia nella determinazione dei piani pastorali che negli impegni programmatici economico-finanziarii”.