Zarif: la cancellazione completa dell’accordo nucleare ‘molto pericolosa’ per l’Iran
Il capo della diplomazia di Teheran rilancia gli sforzi per salvare il Jcpoa dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti. Il governo non vuole far crollare un sistema costruito a fatica, Continua la fuga delle aziende europee nel timore di ritorsioni di Washington. Crolla la valuta iraniana sul dollaro.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Il crollo complessivo dell’accordo sul nucleare iraniano (Jcpoa) in seguito alla decisione degli Stati Uniti di cancellarlo e introdurre al contempo le sanzioni più dure della storia contro Teheran sarebbe “molto pericoloso” per la Repubblica islamica. A sottolinearlo è il ministro iraniano degli Esteri Mohammad Javad Zarif, che nelle ultime settimane ha intensificato gli sforzi diplomatici con Unione europea (Ue), Cine a Russia per salvare il patto.
“Il fallimento completo del Jcpoa sarebbe molto pericoloso per noi” ha dichiarato ieri il capo della diplomazia di Teheran, durante un incontro con i membri della Camera di commercio iraniana. Egli ha aggiunto che il governo “non ha certo intenzione” di far crollare tutto il sistema costruito a fatica in questi ultimi anni.
Di recente alcune aziende europee hanno deciso di abbandonare il Paese, nel timore di ritorsioni da parte del governo statunitense che minaccia di colpire chiunque commerci con Teheran, anche governi e industrie straniere. A luglio il presidente Hassan Rouhani dovrebbe visitare Svizzera e Austria nel contesto degli sforzi promossi dall’Iran per salvare quel che resta dell’accordo.
Al contempo le autorità hanno avvertito che sono pronte a riprendere “a giorni” l’arricchimento dell’uranio entro il 20%, se il Jcpoa viene cancellato in toto. Una soglia che rientra comunque nei limiti dell’uso civile, come ribadiscono che le autorità secondo cui il programma nucleare ha scopi pacifici; per Israele (e Stati Uniti) è invece finalizzato alla produzione della bomba atomica.
Nel frattempo il rial ha toccato il suo minimo storico sul dollaro al mercato nero; il crollo della moneta locale è legato ai timori per le conseguenze delle nuove sanzioni economiche e commerciali da parte di Washington. Ieri la valuta Usa ha toccato quota 87mila rials contro i 75mila del 21 giugno, ultimo giorno di scambi prima del fine settimana.
La moneta iraniana registra da mesi un calo costante legato anche a una economica debole, alle difficoltà finanziarie delle banche locali e una forte richiesta di contante da parte dei cittadini. Il crollo ha innescato una ondata di proteste per l’aumento dei prezzi dei beni al consumo e dei generi di prima necessità.
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