Yemen, raid saudita colpisce un mercato: 41 civili uccisi, 35 feriti
Teatro dell’attacco la cittadina di Mustabaa, nella provincia settentrionale di Hajja, roccaforte dei ribelli Houthi. Fonti locali riferiscono che il bilancio “è destinato ad aumentare”. Un sito vicino ai ribelli parla di 65 morti e 55 feriti, tutti civili. Le strutture mediche della zona vicine al collasso. In un anno di conflitto la coalizione saudita ha colpito più volte obiettivi civili.
Sanaa (AsiaNews/Agenzie) - È di almeno 41 civili uccisi il bilancio di un raid aereo della coalizione a guida saudita in Yemen, che ieri ha colpito un mercato cittadino nella provincia settentrionale di Hajja, considerata una roccaforte dei ribelli Houthi. Secondo una fonte dell’ospedale locale, sotto la responsabilità di Medici senza frontiere (Msf), la struttura avrebbe ricevuto nelle scorse ore i corpi di 41 persone prive di vita; a queste si aggiungono altri 35 feriti, alcuni dei quali in modo grave.
Un funzionario della sanità yemenita della provincia di Hajja conferma che fra le vittime vi sono numerosi civili, alcuni dei quali sono bambini. E aggiunge: il bilancio “è destinato ad aumentare” nelle prossime ore.
Fonti locali e leader tribali della zona spiegano che gli aerei della coalizione saudita hanno colpito a più riprese il mercato della cittadina di Mustabaa e non potevano non sapere che sarebbero rimasti coinvolti anche civili.
Il sito web sabanews.net, vicino ai ribelli Houthi, riferisce che i caccia hanno centrato il mercato e un ristorante, causando 65 morti e 55 feriti, tutti civili. Nella zona scarseggiano medicine e operatori sanitari.
In oltre un anno di guerra la coalizione saudita ha colpito a più riprese obiettivi civili, causando morti e feriti. Di recente ong e attivisti internazionali hanno accusato l’alleanza di usare bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti. Un comitato indipendente ha aggiunto che la coalizione ha compiuto 119 in violazione al diritto umanitario internazionale, auspicando al contempo un’inchiesta per punire i responsabili.
Dal gennaio dello scorso anno la nazione del Golfo è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita, sostenuta dall’Arabia Saudita, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran. Nel mese di marzo, i sauditi a capo di una coalizione hanno lanciato raid aerei contro i ribelli nel tentativo di liberare la capitale Sana’a e riconsegnare il Paese al presidente (prima in esilio, poi rientrato) Abdu Rabu Mansour Hadi.
Per l’Arabia Saudita gli Houthi, alleati alle forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, sono sostenute sul piano militare dall’Iran; un’accusa che Teheran respinge. Nel Paese sono inoltre attivi gruppi estremisti legati ad al Qaeda e milizie jihadiste legate allo Stato islamico, che hanno contribuito ad aumentare la spirale di violenza e terrore.
Secondo fonti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella guerra sono morte più di 6.200 persone; per le Nazioni Unite vi è il forte rischio di “catastrofe umanitaria” in Yemen.