20/04/2021, 11.34
MYANMAR
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Yangon, le torture e le bugie della giunta. Le sanzioni della Ue

di Francis Khoo Thwe

Diverse esplosioni davanti a basi militari. L’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici (Aapp), bollata come “produttrice di fake news”. Domani campagna delle “magliette blu” e del ricordo degli uccisi. L’Unione europea ha imposto alcune sanzioni a 10 generali della giunta e ai due conglomerati economici legati all’esercito. Richieste alla Total e alla Razel-Bec di rompere i contratti con la giunta.

Yangon (AsiaNews) - Sei giovani sono stati torturati dopo essere stati accusati in modo arbitrario di aver fatto scoppiare tre bombe nel quartiere di Yankin, vicino a Yangon. Le loro foto sono state diffuse alla televisione del regime (foto 2); le foto delle persone, prima e dopo le torture (foto 1) sono state diffuse dai loro amici e attivisti.

Le esplosioni con ordigni artigianali sono avvenute lo scorso 17 aprile, davanti all’ufficio municipale di Yankin, dove i militari hanno posto una base fin dal colpo di Stato del 1° febbraio scorso. Secondo fonti locali, almeno un soldato è morto a causa delle bombe. I militari hanno incarcerato 10 giovani, definiti “rivoltosi”. La televisione non ha dato notizia delle esplosioni avvenute a Yankin e in molte altre città del Paese.

Ieri vi sono state ancora manifestazioni a Mandalay e Myingyan (foto 3).

La frustrazione della giunta, che non riesce a fermare la netta opposizione della popolazione, si esprime con la violenza e con i tentativi di manipolazione delle informazioni. L’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici (Aapp), che ogni giorno verifica nomi e situazioni di uccisi e incarcerati è stata bollata come “produttrice di fake news”.

Invece, con la solita accuratezza, l’Aapp ha diffuso stamane il bilancio fino alla giornata di ieri, in cui il numero degli uccisi dal colpo di Stato è salito a 738; quello dei prigionieri a 3261. Secondo i media ufficiali, i morti sono “solo 258”; gli altri sono solo “esagerazione”. Per domani il movimento ha lanciato la campagna delle “magliette blu” e del ricordo degli uccisi. Chi vi aderisce si vestirà con maglietta o camicia blu e scriverà sulla mano il nome di una persona uccisa che si vuole ricordare.

Ieri l’Unione europea (Ue) ha imposto alcune sanzioni a 10 generali della giunta e ai due conglomerati economici legati all’esercito, la Myanmar Economic Corporation (MEC) e la Myanmar Economic Holdings Ltd (MEHL), che dominano quasi tutti i settori dell’economia del Paese.

Secondo gli attivisti, occorre che molte compagnie private europee fermino la loro collaborazione con la giunta. Oltre alla Total, da sempre accusata di sostenere la giunta, un gruppo per i diritti umani dello Stato Shan ha chiesto in modo esplicito alla compagnia francese Razel-Bec di ritirarsi dalla costruzione della diga Upper Yeywa. La compagnia è partner di un conglomerato legato ai militari per costruire un impianto idroelettrico da 280 megawatt sul fiume Namtu, vicino alle città di Hsipaw e Kyaukme, nello Stato Shan (foto 4).

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