30/11/2017, 11.15
MYANMAR-VATICANO
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Yangon, i giovani cattolici ‘rinvigoriti’ dall’incontro con papa Francesco

di Paolo Fossati

Si chiude il viaggio apostolico del pontefice in Myanmar. Più di 6mila persone alla messa con i giovani. La gioia dei ragazzi appartenenti ai gruppi etnici. Dall'inviato.

Yangon (AsiaNews) – Dall’incontro con papa Francesco i giovani birmani escono “rinvigoriti, più forti nella fede”. È quanto dichiara ad AsiaNews Jiosep Porlwin (foto), 29 anni, a capo di un gruppo di ragazzi di Taunggyi, capitale dello Stato orientale dello Shan, che ha preso parte alla messa con i giovani che questa mattina ha chiuso lo storico viaggio del pontefice in Myanmar. “L’annuncio di questa visita è stato per tutti noi una meravigliosa sorpresa. Appena ne siamo venuti a conoscenza, abbiamo iniziato a prepararci per l’arrivo del papa. Per quattro mesi noi ragazzi della diocesi ci siamo riuniti ogni domenica per pregare insieme a cantare inni di ringraziamento”, racconta Jiosep. “La presenza di papa Francesco nel Paese, ci ha regalato momenti fantastici, che non dimenticheremo mai. La messa di ieri al Kyaikkasan Ground ha riunito tutti i gruppi etnici, per noi è stato un momento molto significativo. Sono molto felice che il papa abbia trovato il tempo da dedicare anche a noi giovani. Ancora non ci credo!”.

Alla funzione celebrata questa mattina presso la cattedrale di St. Mary erano presenti più di 6mila persone. Tuttavia, l’ingresso all’interno della chiesa è stato consentito solo a circa 1.200 ragazzi, che da giorni sapevano anche quale fosse il posto loro assegnato. All’esterno, altri più di 2mila giovani hanno trovato posto nel giardino del complesso ed hanno seguito la messa grazie ai maxischermi allestiti dalla Conferenza episcopale (Cbcm). Al di là delle mura della cattedrale, migliaia di persone hanno sostato lungo la strada pur di partecipare alla celebrazione. Al momento della comunione, alcuni sacerdoti sono usciti per distribuire l’eucarestia tra i fedeli, sotto gli occhi delle forze di sicurezza che cercavano a fatica di gestire il traffico.

Al termine della messa, usciti dalla cattedrale di St. Mary, i giovani hanno dato vita ad una colorata sfilata di vestiti tradizionali. Tutti indossavano con orgoglio gli indumenti caratteristici della propria regione di appartenenza, a testimonianza della varietà dei gruppi etnici che compongono la società birmana. Vestita in abiti Kachin, la 17enne Ja Seng Ra (foto), da Monsi (diocesi di Bhamo), condivide la sua gioia per l’incontro con papa Francesco: “La sua vicinanza ci incoraggia a superare le difficoltà che affliggono la nostra terra”. Avversità lei ne ha già superate, pur di partecipare agli eventi di Yangon: “Io provengo da una famiglia molto povera, siamo quattro fratelli. Per pagare il viaggio di tutti, ho lavorato duramente per settimane”, dichiara la giovane, che scoppia in un pianto di commozione quando racconta di aver stretto la mano al pontefice. Al fianco della ragazza vi è La Htaw zau Doi Aung, capo del villaggio che ha accompagnato i ragazzi di Bhamo a Yangon. “Questi ragazzi sono testimoni di un evento che cambierà il Paese. La benedizione del papa porterà benefici”, afferma.

“Aria di cambiamento” è quella che respira anche Tin Aung Myint, a capo della delegazione dei giovani della diocesi di Mandalay (foto). Egli dichiara: “L’impegno che come cattolici abbiamo mostrato per organizzare un evento così importante, in così poco tempo, lo dimostra. Il papa ci ha responsabilizzati, noi giovani siamo pronti a darci da fare per il bene del Paese”.

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