Yan Lianke: I politici d’occidente accecati dall’economia cinese non parlano più di valori etici
Il grande scrittore satirico si dice “dispiaciuto” perché i dialoghi fra Cina e occidente si basano solo su commercio, soldi e accordi. Per Ling Cangzhou, la Cina “è riuscita a ingannare i politici occidentali”.
Edimburgo (AsiaNews/RfA) – Yan Lianke, autore di molti best-seller a livello internazionale, ha detto che i politici occidentali nel trattare con la Cina, parlano “solo di commercio, soldi e accordi”, ma non fanno alcuna pressione per i diritti umani.
Parlando nei giorni scorsi al Festival internazionale del libro a Edimburgo, egli si è detto “dispiaciuto” che i leader stranieri preferiscano chiudere gli occhi su temi etici per salvare i contatti economici quando fanno visite di Stato in Cina.
Yan Lianke (v. foto) è noto per il suo stile satirico. Ad esempio, in uno dei suoi libri, “Il sogno del villaggio dei Ding”, irride ai tentativi di modernizzare le campagne cinesi, raccontando delle spinte ai contadini di offrirsi a vendere il loro sangue, con il risultato di una epidemia di Aids che porta alla scomparsa degli abitanti di un villaggio dell’Henan. Yan è anche preso di mira di continuo dalla censura. Il suo ultimo libro, “Il giorno in cui il sole è morto”, non ha potuto essere pubblicato in Cina, ma a Taiwan.
Un altro scrittore, Ling Cangzhou, fra i primi firmatari di Carta 08, il manifesto stilato da Liu Xiaobo per la riforma della società cinese, commentando le parole di Yan, ha dichiarato: ““L’egoismo è parte della natura umana e un mucchio di politici occidentali sono stati sedotti dai soldi… La Cina si agghinda davanti al mondo come la discendente di Confucio e non sembra un regime totalitario… [In tal modo] è riuscita a ingannare i politici occidentali”.