Wukan: condannati 9 abitanti per “proteste illegali”
Nel 2011 il villaggio aveva ispirato molte rivolte degli abitanti contro la corruzione dei segretari del Partito che vendevano le loro terre intascando i guadagni. Le condanne sono un tentativo di soffocare questo “esempio” di democrazia.
Guangzhou (AsiaNews/Agenzie) – Nove abitanti del villaggio di Wukan sono stati condannati a pene fino a 10 anni di prigione per “proteste illegali”. I fatti contestati risalgono all’estate scorsa, quando il loro leader Lin Zuluan era stato arrestato con l’accusa di corruzione. La corte di Haifeng, che ha emesso il giudizio sui nove, li ha accusati di cimini quali dimostrazioni illegali, disturbo del traffico e diffusione intenzionale di informazioni.
Da giugno a settembre gli abitanti del villaggio hanno attuato proteste per la sua liberazione e per le mancate promesse di risarcimento, dopo che le loro terre erano state vendute dal segretario del Partito.
Il villaggio di Wukan (Guangdong) era divenuto un simbolo di lotta per la democrazia e un simbolo per tutta la Cina. Nel 2011 i suoi abitanti hanno contestato le vendite di terre (v. foto) e dopo mesi di scontri con la polizia e di assedio erano riusciti ad ottenere la destituzione del segretario del Partito e l’avvio di elezioni democratiche in cui era stato eletto Lin Zuluan.
In poco tempo Wukan è divenuto un “modello” seguito da altri villaggi in Cina, tutti colpiti da simili espropri e vendite corrotte. Wukan era uno dei pochi esempi in cui il Partito comunista aveva fatto un passo indietro, rispettando i diritti degli abitanti del villaggio. L’arresto di Lin Zuluan, con accuse che gli abitanti definiscono “false”, e la condanna delle nove persone sembra essere un regolamento di conti e un tentativo di cancellare “l’esempio”.