Wukan, uno dei leader delle proteste fugge e chiede asilo politico agli Usa
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Zhuang Liehong, uno dei leader della protesta del villaggio di Wukan del 2011 (v. foto), è fuggito dalla ricca provincia meridionale del Guangdong alla volta degli Stati Uniti, dove ha chiesto asilo politico. La fuga dalla Cina è avvenuta nel gennaio 2014, dopo che nella zona è scoppiata un'altra protesta in vista delle elezioni: "Ho capito subito che me ne sarei dovuto andare alla svelta, perché altrimenti le autorità se la sarebbero presa con me".
Le rivolte di Wukan sono scoppiate nel 2011 perché il capovillaggio aveva venduto i terreni del villaggio all'insaputa degli abitanti. La resistenza mostrata dalla popolazione era stata riportata in tutti i media mondiali, tanto che il Partito è stato costretto ad esautorare il capovillaggio e il comitato, lanciando nuove elezioni democratiche. Sei leader della protesta vennero eletti nel comitato composto da sette persone.
Fra i vincitori vi erano Lin Zuluan, divenuto capovillaggio, e Yang, suo vice. La vittoria di Wukan ha spinto altri villaggi a fare la stessa cosa, tanto che per molti mesi si è parlato del "modello Wukan". Ma in questi tre anni - per la resistenza del Partito - il comitato locale non è riuscito a farsi ritornare né i soldi della compravendita, né la terra.
Ora nuove elezioni sono previste per il 31 marzo, ma le autorità hanno aperto un'inchiesta per corruzione contro Yang Semao e Hong Ruichao, entrambi nel Comitato del villaggio e candidati sostenuti dal popolo. Secondo Xiong Wei, che guida un Istituto di ricerca sulle questioni legali e rurali a Pechino, gli arresti sono strumentali: "Entrambi hanno molto sostegno popolare, e se non partecipano alle elezioni di fatto la popolazione perderà. Nessun altro ha influenza a Wukan".