13/12/2003, 00.00
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Wu Li, pittore, poeta e gesuita nella Chiesa dell'Impero Qing

di Gianni Criveller

Macao (AsiaNews) -  Il Matteo Ricci Institute di Macao, sotto l'acuta  direzione di p. Luis Sequeira, ha permesso al mondo accademico e alla Chiesa di conoscere e approfondire gli studi su una grande personalità, un ponte fra cristianesimo e cultura cinese.

Wu Li (1632 –1718) è  un eccezionale pittore, poeta, calligrafo del Jiangsu, vissuto nel XVII secolo. A 57 anni, dopo aver studiato per 7 anni al Collegio San Paolo di Macao, egli viene ordinato prete e spende  altri 30 anni della sua vita come infaticabile prete evangelizzando i villaggi rurali della zona.

Il Matteo Ricci Institute ha tenuto un convegno su di lui, lo scorso 26-29 novembre, mostrando ancora un aspetto del legame profondo che esiste fra il cristianesimo e la Cina.

Più di 60 studiosi da tutti il mondo, compresi alcuni da Cina, Macao e Hong Kong, si sono dati appuntamento per riflettere sul cammino spirituale e sull'opera di quest'uomo di cultura, arte e religione.

Diverse relazioni hanno focalizzato il periodo storico in cui Wu Li è vissuto, molto tormentato dal punto di vista culturale, spirituale e storico. Il drammatico declino e la caduta dell'impero Ming, l'inizio della dinastia [straniera] Manchu Qing hanno generato una crisi fra gli intellettuali, spingendoli a guardare  verso nuove direzioni per se e per la nazione. Molti di loro sono rimasti affascinati dalla cultura portata dai gesuiti, che aveva in Macao il suo centro di irradiazione. Così, diversi letterati, in origine impregnati di confucianesimo e buddismo, hanno allargato il loro orizzonte religioso accettando "l'insegnamento dell'occidente". La conversione al cristianesimo è stata per loro il punto di arrivo di un percorso spirituale e personale che li ha portati a una religiosità pienamente vissuta. I convertiti vedevano nel cristianesimo una possibilità di rinascita per  il loro paese, in crisi dal punto di vista morale  e scientifico.

Wu Li, noto come Wu Yushan, è un famoso pittore, uno dei "Sei Grandi Maestri dell'Impero Qing". Egli è anche noto come poeta, il cui talento artistico ha raggiunto vertici di eccellenza. All'età di 50 anni la sua vita subisce una drammatica svolta. Dopo la morte di sua moglie e dei suoi maestri, obbedendo a una spinta interiore per la perfezione, rimane affascinato dall'arte e dall'architettura occidentale portata dai gesuiti e sceglie di entrare fra i gesuiti di Macao per giungere alla "conoscenza celeste".

Comincia così la sua ricerca nella "luce dell'occidente" [l'antico nome del cristianesimo in cinese –ndr], sforzandosi di imparare una nuova lingua (il latino) e di acquisire una nuova dimensione religiosa, sulla linea degli "Esercizi Spirituali" e come figlio di sant'Ignazio di Loyola. Wu Li giunge ad una grande abnegazione come pastore e a una dedizione per la nuova fede. Spesso travestito da contadino o da pescatore, egli ha viaggiato per 30 anni da un villaggio all'altro per evangelizzare. Wu Li, come il suo amico Wang Hui, avrebbe potuto diventare un ricco e famoso pittore di corte. Egli invece ha scelto l'anonimato delle campagne del Jiangsu per lavorare come missionario itinerante e pastore, lottando fra tremende difficoltà, con pochissimi risultati. Egli è stato davvero un buon pastore, un'imitazione di Cristo, totalmente dedito al benessere spirituale dei contadini. I poemi che egli continua  a scrivere da prete, mostrano le qualità eccezionali e la sua instancabile dedizione, la sua fede, la sua gioia e i momenti di frustrazione.

Wu Li non ha mai rigettato la sua identità cinese. Ne è prova il fatto che nelle pitture egli ha conservato lo stile cinese autoctono. L'influenza occidentale nello stile della sua pittura è stato uno dei tempi più discussi al simposio, anche se non si è trovato un consenso unanime.

Consenso totale invece nel giudicare eccezionale l'esperienza personale di Wu Li. Egli è stato un uomo di rare qualità: un finissimo intellettuale cinese, un artista qualificato, un gesuita, un missionario e un sacerdote dedicato totalmente ai suoi fedeli.

La presenza di molti studiosi al convegno è stata anche l'occasione per inaugurare una mostra su 7 artisti cinesi contemporanei, 5 dei quali provenienti dalla Cina Popolare.

 

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