Wikremesinghe: un piano per la riconciliazione con i tamil
Il presidente dello Sri Lanka ha incontrato il portavoce dell'Alleanza Nazionale Tamil che ha richiesto lo svolgimento anticipato delle elezioni dei Consigli provinciali e l'applicazione dei poteri loro delegati. L'auspicio di un'intesa entro il 4 febbraio 2023, quando ricorreranno i 75 anni dall'indipendenza.
Colombo (AsiaNews) - Con un invito rivolto ai parlamentari tamil, il presidente dello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe sta formulando una tabella di marcia sulla riconciliazione etnica. La discussione è stata oggetto di un incontro l’8 dicembre presso la residenza temporanea del presidente a cui hanno preso parte il primo ministro Dinesh Gunawardena e il portavoce dell'Alleanza Nazionale Tamil (TNA) M.A. Sumanthiran.
Il leader del TNA, R. Sampanthan, pur non avendo potuto partecipare alla discussione, prenderà parte ai colloqui dei leader del partito che si terranno a breve.
Secondo analisti politici interpellati da AsiaNews “l'invito del presidente indica una ripresa di interesse per la questione spinosa della riconciliazione etnica, con una risposta positiva da parte del TNA". E la partecipazione di Sumanthiran all’incontro mostra che è “diventato la figura chiave attraverso cui vengono articolate le richieste tamil”.
Alti funzionari del governo hanno rivelato che Sumanthiran ha avanzato diverso diverse richieste, la più significativa delle quali è lo svolgimento anticipato delle elezioni dei Consigli provinciali e l'applicazione di tutti i poteri ora legalmente conferiti ai Consigli provinciali.
Sumanthiran ha anche avanzato diversi suggerimenti da un precedente pacchetto, noto come “pacchetto CBK”, reso pubblico durante il mandato del presidente Chandrika Bandaranaike Kumaratunga, ma mai attuato. Le due principali richieste del TNA sono la necessità di "autodeterminazione e una forma di governo federale".
Già il 2 dicembre, in occasione di una cerimonia di felicitazione per il compimento dei suoi 50 anni di attività forense, il presidente Wickremesinghe - riferendosi alla guerra civile che si è trascinata per 26 anni, riportando l'economia dell'isola indietro di decenni - ha dichiarato che “se tutti gli avvocati dello Sri Lanka si unissero, il Paese potrebbe lasciarsi alle spalle tutti i suoi principali problemi entro il 75° anniversario dell'indipendenza”, il 4 febbraio 2023.
Nel frattempo, però, Mani Pandey, rappresentante permanente dell'India presso le Nazioni Unite a Ginevra, ha espresso al Consiglio dei diritti umani “la preoccupazione della delegazione indiana per la mancanza di progressi misurabili da parte del governo dello Sri Lanka rispetto agli impegni assunti di trovare una soluzione politica alla questione etnica, attraverso la piena attuazione del 13° emendamento della Costituzione, la delega dei poteri ai consigli provinciali e l'indizione delle elezioni del consiglio provinciale al più presto. La posizione coerente dell'India sulla pace e la riconciliazione nello Sri Lanka - ha aggiunto - è quella di una soluzione politica nel quadro di uno Sri Lanka unito, che garantisca giustizia, pace, uguaglianza e dignità per i Tamil dello Sri Lanka...”.
Alcuni accademici di alto livello hanno commentato ad AsiaNews che “un pacchetto che includa i parametri richiesti da Sumanthiran dovrebbe attraversare un territorio inesplorato, che comporterebbe lunghe discussioni. Sarà necessario ottenere anche il parere dei monaci buddisti e dei partiti minori che rappresentano gli interessi delle altre minoranze. Un pacchetto che porti alla riconciliazione etnica entro il febbraio 2023 è un compito arduo, anche se il presidente ha un motivo genuino per risolvere la questione”.
Alcune fonti dello Sri Lanka Podujana Peramuna (SLPP), il partito al potere, fanno sapere che “pur non essendo contrari alla riconciliazione etnica, dovremmo essere cauti su alcuni dei contenuti del pacchetto”.
07/12/2022 12:30
15/11/2018 16:14