Wfp: "L'anno prossimo, 800mila tonnellate di cibo in meno per la Corea del Nord"
Il fabbisogno nazionale annuale è pari a 5,3 milioni di tonnellate. L'ammanco è dovuto alle inondazioni di luglio ma soprattutto al mancato invio di aiuti da parte di Pechino e Seoul, che hanno voluto punire i test missilistici di Kim Jong-il.
Pyongyang (AsiaNews) La popolazione della Corea del Nord dovrà affrontare il prossimo anno con 800mila tonnellate di cibo in meno. Lo ha detto ieri il direttore dei programmi del World Food Program (Wfp) per la nazione, Jean Pierre de Mangerie, che ha sottolineato: "Il fabbisogno nazionale è pari a 5,3 milioni di tonnellate. Le 800mila mancanti si faranno sentire".
La scarsità di cibo è imputabile "al ridotto invio di beni alimentari da parte di Cina e Corea del Sud, ma anche dalle inondazioni di luglio che hanno distrutto le coltivazioni". Pechino e Seoul hanno annunciato la riduzione del piano di aiuti come punizione per i test missilistici effettuati da Pyongyang il 5 luglio scorso.
Secondo il funzionario Wfp il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite è "necessario" al più presto un incontro con il governo nordcoreano "per discutere insieme dell'ammanco e del modo in cui esso possa essere risolto".
Nel frattempo, il "Caro Leader" Kim Jong-il ha deciso di visitare il monte Kumgang. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale del regime stalinista, il dittatore dopo essere salito sul picco più alto del monte ha detto: "E' molto importante, per il popolo, guardare queste bellezza naturali. Esse servono a coltivare il patriottismo". (TK)