West Bengal, cristiani attaccati da radicali indù. Grave il pastore
L’incidente è avvenuto in una casa privata, nel villaggio di Panch Gachia. Il rev. Anand Hari è ricoverato in ospedale. Leader cristiano: “I fedeli delle altre religioni possono radunarsi dove vogliono, noi invece non possiamo neppure pregare”.
Calcutta (AsiaNews) – Un gruppo di cristiani è stato aggredito in West Bengal da fanatici indù mentre era radunato per pregare nella casa di un fedele. Lo rivela ad AsiaNews Shibu Thomas, fondatore di Persecution Relief che si occupa di difendere i cristiani discriminati in India. Egli protesta: “Gli aggressori non hanno risparmiato nemmeno le donne”. Anche il rev. Anand Hari, pastore della Full Gospel Church (evangelici) che guidava la preghiera, è stato picchiato con forza. Ora è ricoverato in ospedale in gravi condizioni.
Thomas racconta che l’aggressione è avvenuta ieri nel villaggio di Panch Gachia, distretto di Paschim Bardhaman, intorno alle 7 del mattino (ora locale). Oltre al pastore, riporta, “vi erano otto donne e due ragazzi. Circa 15-20 minuti dopo l’inizio dell’incontro, all’improvviso 20 persone hanno fatto irruzione nell’abitazione e cominciato a colpire tutti i presenti con pugni, calci e bastoni. Poi sono fuggiti, lasciando le persone ferite sul terreno”.
Il leader di Persecution Relief racconta che l’incidente ha richiamato l’attenzione di altre fedeli cristiane, che hanno trasportato il reverendo all’ospedale governativo, dove egli è tutt’ora ricoverato.
L’aggressione contro i fedeli radunati per pregare rappresenta un grave episodio di intolleranza religiosa, a meno di un mese dalle elezioni generali. “In India – protesta Thomas – è diventato difficile addirittura pregare nelle case private adibite a luoghi di culto. Inoltre le chiese vengono attaccate, distrutte, bruciate e vandalizzate”. Poi sottolinea: “La Costituzione indiana sancisce la libertà di religione e di raduno. I fedeli stavano solo pregando”.
Secondo il leader, “se le persone si riuniscono e pregano per i malati, la nazione, la famiglia e persino i politici, non fanno nulla di sbagliato. Cristo porta felicità e gioia nelle persone. Egli è la luce del mondo, è stato mandato sulla terra per noi, suoi discepoli. È nostra responsabilità di diffondere il suo messaggio quanto più possibile”.
A differenza dei cristiani, conclude Thomas, “i fedeli delle altre religioni non hanno limitazioni per incontrarsi. Possono farlo negli uffici pubblici, nelle proprietà private, senza avere bisogno di chiedere permessi. Invece a noi cristiani viene impedito persino di adorare il Nostro Signore.”
(Photo credit: Persecution Relief)
14/11/2019 15:02
20/02/2019 09:14