03/05/2021, 11.36
INDIA
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West Bengal, Modi sconfitto dalla 'sorella maggiore' Mamata Banerjee

di Nirmala Carvalho

Battuta d'arresto per i nazionalisti indù del Bjp nelle elezioni regionali tenute nonostante la pandemia. A Calcutta trionfa la capo del governo uscente, alla guida di un partito locale. L'arcivescovo D'Souza: "Lei conosce i bisogni della gente ed è amica dei poveri". 

Calcutta (AsiaNews) – Battuta d'arresto per i nazionalisti indù del Bjp, il partito del premier Narendra Modi, nelle elezioni locali tenutesi in diversi Stati indiani e i cui risultati sono stati diffusi ieri. Particolarmente atteso era l'esito del voto nello Stato del West Bengal. Nonostante l'avanzata senza soste della pandemia il premier si è recato lì più volte a fare campagna elettorale, puntando apertamente a conquistare la guida del governo locale con lo slogan “una nazione, un partito”. Dalle urne è uscito invece nettamente sconfitto dalla primo ministro uscente Mamata Benerjee, l'unica donna a capo di un governo locale in India nonché leader del Trinamool Congress (Tmc), un partito regionale fortemente radicato nel West Bengal. A spoglio quasi ultimato il Tmc ha conquistato più di 200 seggi su 294, relegando il Bjp - pur in crescita - a soli 80 seggi. E anche negli altri Stati in cui si votava il partito di Modi ha confermato il suo governo solo nell'Assam; nel Kerala il Fronte democratico della sinistra (Ldf) ha mantenuto la guida del governo, mentre nel Tamil Nadu la vittoria è andata al Dravida Munnetra Kazhagam (Dmk), un altro partito regionale di impronta laica.

L'arcivescovo di Calcutta Thomas D'Souza commenta così ad AsiaNews i risultati elettorali in West Bengal: “Siamo molto contenti. Mamata Banerjee ha lottato fino alla fine, affrontando tutti quelli che scommettevano contro di lei. Alla fine Didi (la “sorella maggiore”, come è soprannominata ndr) è tornata. Mamata Banerjee è una persona del popolo, ha attraversato lo Stato in lungo e in largo, conosce i bisogni della gente ed è amica dei poveri. Sono sicuro che continuerà a portare avanti molte iniziative per gli ultimi”. L'arcivescovo la conosce personalmente: “Come persona è semplice e schietta, sobria nello stile di vita e infaticabile. La casa dove risiede si trova a Kaligat, non lontano dalla Nirmal House delle Missionarie della Carità. Lei stessa è una grande ammiratrice di Madre Teresa e un'amica di tutti noi. Ci congratuliamo per la sua vittoria e invochiamo abbondanti benedizioni su di lei in questo momento in cui assume per un altro mandato la guida del West Bengal”.

Sui risultati di queste elezioni padre Babu Joseph, già portavoce della Conferenza episcopale indiana (Cbci) aggiunge ad AsiaNews: “Si tratta di una boccata di aria fresca per la tradizione multipartitica dell'India. Ed è ancora più significativo di fronte a tutti gli sforzi del governo centrale per relegare gli altri partiti ai margini, sperando di costruire un formidabile blocco politico in tutto il Paese. Questi risultati sono anche un'indicazione di una possibile direzione per la politica indiana coi partiti regionali che stanno riguadagnando terreno, ponendo una sfida all'egemonia del Bjp”.

“Anche il fatto che il Kerala abbia votato di nuovo il Fronte democratico della sinistra (Ldf) - continua padre Joseph - è significativo: interrompe la tradizione che vedeva in questo Stato l'amministrazione in carica mai riconfermata. Questo risultato è stato possibile perché le minoranze hanno confermato il loro voto alla sinistra; a livello locale c'è stata una buona gestione delle calamità e della pandemia e la gente non ha creduto alle accuse montate contro il capo del governo. Quanto al West Bengal la conferma del Trinamool Congress (Tmc) è un chiaro segno del fallimento della strategia di polarizzazione sociale perseguita dal Bjp per il proprio interesse politico. Per il Paese si tratta di una benedizione perché questa strategia stava conducendo il Paese sulla strada dello scontro sociale. Gli elettori sono stati saggi e questo è un segno di speranza per la democrazia indiana”.

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