Wenzhou, il governo inizia la demolizione della chiesa Sanjiang
Wenzhou (AsiaNews) - Dopo un mese di proteste pacifiche, le autorità di Wenzhou hanno iniziato questa mattina la demolizione della chiesa protestante Sanjiang, ufficiale e iscritta al Movimento delle Tre Autonomie. I fedeli e i pastori accusano il governo di aver infiltrato nella chiesa, occupata sin dalla fine di marzo 2014, dei finti cristiani per distruggere i microfoni piazzati per registrare ogni attività all'interno. La chiesa è al momento circondata dagli agenti di polizia, che non permettono a nessuno di avvicinarsi. Altre 10 chiese della provincia del Zhejiang hanno ricevuto gli ordini di demolizione, in quella che sembra sempre più una campagna tesa a fiaccare la comunità cristiana locale.
Un testimone oculare, anonimo, racconta: "Ho visto 3 o 4 scavatrici davanti alla chiesa e impegnata a distruggerla. Altri 3 o 4 macchinari erano sul retro, per demolire l'edificio annesso al luogo di culto. Uno è persino entrato all'interno. Ci sono circa 100 poliziotti nell'area, impossibile avvicinarsi".
La protesta dei fedeli è iniziata il 25 marzo 2014, quando le autorità hanno definito la chiesa "illegale" dato che avrebbe violato i canoni di costruzione. Il 3 aprile le autorità locali hanno inviato un avviso formale alla congregazione protestante per avvertirla della demolizione "entro 15 giorni", dato che la struttura "presenta rischi per la sicurezza". Il governo ha inviato lo stesso giorno migliaia di agenti di polizia nell'area per "convincere" i cristiani a uscire dall'edificio e tenerli a bada durante la demolizione. Da allora, circa 3mila persone si sono date il cambio dentro e fuori dalla chiesa per impedire in maniera pacifica alle ruspe di iniziare la demolizione.
Secondo i fedeli e i pastori della Sanjiang, dietro alla scelta di demolire la chiesa vi sono in realtà due motivi politici: da una parte c'è la polemica sulla croce (rossa) che spicca dal tetto e che è stata definita dal segretario comunista provinciale Xia Baolong "troppo alta" dopo una visita nell'area. Dall'altra c'è il fatto che l'intera struttura prende più di 1000 metri quadrati ed è quindi uno degli edifici più grandi della zona. La reale volontà del governo sarebbe quella di indebolire la presenza cristiana a Wenzhou, un tempo definita la "Gerusalemme d'Oriente" per il gran numero di cristiani e ancora oggi uno dei capisaldi della fede in Cina.
Anche se le autorità negano che vi sia un piano orchestrato dietro a queste demolizioni, all'inizio del 2014 Feng Zhili - capo della Commissione affari etnici e religiosi del Zhejiang - ha definito "un pericolo" la diffusione del cristianesimo nella zona, che sarebbe "troppo eccessiva".