Wenzhou, chiese aperte per offrire un riparo a chi fugge dai tifoni
Wenzhou (AsiaNews) - I cattolici della diocesi di Wenzhou, nella Cina orientale, si sono distinti per l'aiuto ai lavoratori migranti e agli abitanti delle zone costiere o sotto il livello del mare colpiti nei giorni scorsi da diversi tifoni. Lo scorso 6 ottobre, due chiese della città di Wenzhou hanno aperto le proprie porte per dare rifugio a centinaia di persone in difficoltà: queste erano in fuga dal tifone Fitow, che ha colpito il Zhejiang e altre provincie costiere della Cina.
La tempesta ha colpito il 7 ottobre la città di Fuding, nella provincia del Fujian, portando forti piogge e diffusi crolli del sistema elettrico. Secondo l'Ufficio statale per il controllo delle inondazioni, oltre 4 milioni di persone nel Zhejiang e nel Fujian sono state colpite dal maltempo. Su richiesta del governo locale, dunque, le chiese cattoliche hanno accolto gli immigrati e i residenti delle zone in evacuazione.
I parrocchiani si sono subito attivati per ricevere i fratelli in difficoltà. Folle di lavoratori migranti, per la maggior parte provenienti dalle campagne e ora impiegati nelle città, si sono trasferite nelle due chiese. Alla mezzanotte del 6 ottobre, una chiesa contava oltre 400 ospiti mentre l'altra arrivava a 100: riempite le sale conferenze, le stanze-studio, i corridoio e i saloni. Ai migranti sono stati offerti cibo, bevande e coperte.
I parrocchiani hanno approfittato della situazione per proiettare video sulla vita di Gesù e sulle attività della Chiesa, e per parlare del Vangelo ai rifugiati. La mattina dopo, passata la tempesta, gli ospiti hanno iniziato a lasciare la chiesa. Andandosene, alcuni hanno detto: "Che bel posto, molto pacifico! È stata una bella esperienza". Una famiglia di migranti ha detto a un parrocchiano: "Quando siamo costretti a rifugiarci in altri posti, nessuno si prende cura di noi; voi cattolici siete diversi. Ci avete trattato proprio bene".
Durante la stagione dei tifoni, le chiese delle aree colpite sono spesso coinvolte nelle operazioni di primo soccorso per le vittime e coloro che vengono colpiti dal maltempo. Secondo alcuni cattolici, "in questo modo le persone possono conoscere meglio le attività caritatevoli della Chiesa e comprendere meglio la comunità dei fedeli".