Wang Quanzhang, avvocato per i diritti umani agli arresti, forzato a prendere medicine
Secondo i medici della prigione, Wang sarebbe malato di alta pressione sanguigna. La moglie, Li Wenzu, teme per lui la sorte di altri avvocati che forzati a prendere medicine, sono usciti con segni di schizofrenia.
Pechino (AsiaNews/Rfa) – L’avvocato per i diritti umani Wang Quanzhang, detenuto per tre anni in luogo segreto e senza processo, è forzato a prendere strane medicine che compromettono la sua salute.
Wang era scomparso tre anni fa durante un’operazione della polizia contro un gruppo di circa 300 avvocati per i diritti umani (la cosiddetta operazione “709”). Pochi giorni fa gli è stato concesso di vedere per la prima volta il suo legale Liu Weiguo.
Liu ha comunicato alla moglie di Wang, Li Wenzu, che il marito sta bene ed è vivo. Ma ha anche detto che egli è costretto a prendere medicine.
Secondo i dottori della prigione, Wang sarebbe malato di alta pressione sanguigna e per questo deve prendere i farmaci.
Li Wenzu afferma che suo marito non aveva mai avuto problemi di pressione sanguigna prima di finire in carcere e teme che anche lui possa finire come Li Heping e il fratello Li Chunfu, altri avvocati per i diritti umani che in carcere erano costretti a prendere psicofarmaci. A causa di ciò, Li Chunfu, ora libero, dopo aver "confessato", ha dato segni di schizofrenia.
Per costringere la polizia ha rivelare il luogo della detenzione di Wang, lo scorso aprile Li Wenzu aveva organizzato una marcia da Pechino a Tianjin, ma è stata costretta a interromperla e a rimanere agli arresti domiciliari.
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