Vietnamiti scrivono a Trump: Difendici dall'espansionismo cinese
Il 27 ed il 28 febbraio prossimi ad Hanoi si svolgerà il secondo vertice tra il presidente Usa e Kim Jong-un. Il leader nordcoreano raggiungerà il Vietnam già il 25 febbraio: incontrerà Nguyễn Phú Trọng, presidente della Repubblica e segretario del Partito comunista. Il Vietnam si impegna ad aumentare la cooperazione con Pyongyang e sostenerne gli sforzi per la pace.
Hanoi (AsiaNews) – Vietnamiti residenti nel Paese e all'estero stanno sottoscrivendo in questi giorni una lettera da inviare a Trump, riguardo l'espansionismo di Pechino nel Mar Cinese meridionale. Essi sperano che il secondo vertice tra il leader nordcoreano Kim Jong-un ed il presidente statunitense Donald J. Trump sia l'occasione per portare la questione all'attenzione della comunità internazionale.
Lo storico incontro avrà luogo il 27 ed il 28 febbraio prossimo ad Hanoi. I firmatari del documento, dal titolo "Gli eventi importanti avvenuti in Vietnam e nel Mar Orientale [il Mar Cinese meridionale] dal 1974 ad oggi", sperano che il presidente difenda la libertà di navigazione, la legge internazionale e la sovranità dei Paesi della regione Asia-Pacifico.
I vietnamiti hanno ricordato ieri il 40esimo anniversario dell'inizio della Guerra sino-vietnamita (17 febbraio – 16 marzo 1979). Seppur breve, il conflitto è costato la vita a decine di migliaia tra soldati e civili. Esso si è aperto con l'invasione, da parte delle truppe di Pechino, delle sei province vietnamite di confine e si è concluso con il loro spontaneo ritiro. Ancora diffuso tra la popolazione, il sentimento anticinese ha trovato forza nelle dispute per alcuni territori nel Mar Cinese meridionale.
Sfruttando alcune ambiguità del diritto internazionale, Pechino reclama una consistente fetta di mare (quasi l'85% dei territori). Oltre alle isole Spratly, al centro di un contenzioso tra Cina, Taiwan, Malaysia, Filippine e Vietnam, ne fanno parte: il Golfo del Tonchino, tra Vietnam e Cina; le Isole Paracel, contese da Hanoi, Pechino e Taiwan; Scarborough Shoal, una formazione di scogli e rocce rivendicata da Manila, Pechino e Taipei.
Il governo cinese vuole garantirsi il controllo delle importanti rotte marittime che attraversano queste acque (più di un terzo del mercato globale) e lo sfruttamento di risorse energetiche sottomarine. Per questo, ha avviato la costruzione di una serie di isole artificiali (sette nelle Spratly), con impianti militari e fari per la navigazione. Pechino ha persino imposto in modo unilaterale divieti alla pesca, danneggiando migliaia di pescatori vietnamiti. Il governo cinese reclama infine la sovranità su ampie fasce della Zona economica esclusiva del Vietnam.
Tutto il Paese attende fiducioso l'incontro tra Kim e Trump. Media locali riferiscono che il leader nordcoreano raggiungerà il Vietnam già il 25 febbraio: incontrerà Nguyễn Phú Trọng, presidente della Repubblica e segretario del Partito comunista (Đảng Cộng sản Việt Nam). Kim e la delegazione proveniente da Pyongyang avranno la possibilità di studiare "il modello economico del governo vietnamita" e visitare alcuni poli industriali.
Guidati da Kim Chang-son, capo di gabinetto de facto di Kim, 12 funzionari nordcoreani sono in Vietnam da due giorni per occuparsi dei preparativi ai due vertici che vedranno protagonista il leader nordcoreano. Il loro arrivo ha seguito la visita in Corea del Nord (12-14 febbraio) di Phạm Bình Minh, vicepremier e ministro vietnamita per gli Affari esteri.
Il capo della diplomazia di Hanoi si è incontrato con la controparte nordcoreana, alla quale ha promesso "di condividere l'esperienza vietnamita per la costruzione della nazione, lo sviluppo economico e l'integrazione con la comunità internazionale". Il Vietnam si è infine impegnato ad aumentare la cooperazione con il Nord e a sostenerne gli sforzi per garantire la pace, la sicurezza e la stabilità nella penisola coreana.