Via libera dell'Onu ad un tribunale internazionale sull'assassinio Hariri
La decisione presa all'unanimità dal Consiglio di sicurezza. Della corte faranno parte giudici libanesi e internazionali. Per Beirut la risoluzione contribuirà alla pace nella regione.
Beirut (AsiaNews/Agenzie) Sarà un tribunale internazionale a giudicare i responsabili dell'assassinio dell'ex premier libanese Rafic Hariri. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha accolto ieri all'unanimità un progetto di risoluzione presentato da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti che chiede al segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, di negoziare con Beirut un accordo per dar vita ad una corte formata da giudici libanesi ed internazionali, che per motivi di sicurezza avrà sede fuori dal Paese dei cedri.
Da tempo il governo libanese aveva avanzato ufficialmente la richiesta di dar vita ad un tribunale "a carattere internazionale" che potesse giudicare le persone coinvolte nell'assassinio di Hariri e che potesse allargare la sua attività anche agli altri attentati politici contro personalità libanesi antisiariane, compiuti dopo l'ottobre 2004.
Di quest'ultimo punto non parla la decisione dell'Onu, che fa seguito ad un rapporto di Annan della settimana scorsa, basato sulle conclusioni del consigliere giuridico delle Nazioni Unite Nicolas Michel, nel quale si affermava la necessità di "studi più approfonditi" sulla questione.
L'effetto positivo che l'unanimità del voto del Consiglio di sicurezza può avere sugli sviluppi della situazione libanese è stato sottolineato dal rappresentante di Beirut all'Onu, Boutros Assaker. "L'impegno e la determinazione" della comunità internazionale, manifestati dal voto, a suo avviso, "dissuaderanno i criminali a nuove azioni e contribuiranno a ristabilire la pace in Libano e nell'intera regione".
Nella risoluzione, la 1664, adottata ieri, il Consiglio di sicurezza rinnova anche l'appello "per un rigoroso rispetto della sovranità, dell'integrità territoriale, dell'unità e dell'indipendenza politica del Libano, sotto l'autorità unica ed esclusiva del suo governo".