Vescovo smaschera un finto attentato per difendere l'ex governatore
Manila (AsiaNews) - "Le bombe esplose lo scorso 5 aprile (giovedì santo) nei sobborghi di San Jose e El Nido (Puerto Princesa - Palawan) hanno motivi politici. Il fatto non ha danneggiato la Chiesa locale impegnata nelle celebrazioni per la Settimana Santa". È quanto sottolinea ad AsiaNews mons. Pedro Arigo, vescovo di Puerto Princesa. I due ordigni sono esplosi a pochi chilometri dall'entrata del Subterrean River National Park di Puerto Princesa, paradiso naturale tutelato dall'Unesco. Nell'attentato quattro persone sono rimaste ferite. "Nonostante la paura - continua il prelato - centinaia di persone hanno partecipato alla via Crucis del venerdì Santo e alla messa di Pasqua celebrata in cattedrale".
Secondo mons. Arigo chi ha piazzato le bombe vuole creare un clima di terrore fra la popolazione e colpire il mercato del turismo. Ciò per distogliere l'attenzione dalla caccia all'uomo contro Mario Joel Reyes, ex governatore della provincia, ricercato insieme al fratello per l'omicidio di Gerry Ortega, giornalista cattolico ucciso in circostanze misteriose il 24 gennaio 2011.
Impegnato nella difesa dei tribali, il reporter ha condotto per anni un programma radio, per denunciare lo sfruttamento minerario dell'isola e i soprusi contro i tribali. Alle sue trasmissioni partecipavano spesso missionari, esponenti delle comunità cristiane, organizzazioni non governative e gruppi di ambientalisti. Di recente la polizia ha arrestato gli esecutori materiali e alcuni dei mandanti dell'omicidio. Essi hanno indicato come mente principale dell'assassinio, Mario Joel Rayesm ex governatore della regione, a tutt'oggi latitante.
Lo scorso 8 aprile la polizia ha arrestato Jheramae Harim Hassan, leader della comunità musulmana locale come possibile autore degli attentati. Mons. Arigo nota che la notizia non ha suscitato reazioni fra la popolazione. Secondo lui tutti sono convinti del legame fra l'attentato e il processo per l'omicidio Ortega. "La gente - afferma il vescovo - sa benissimo che questi atti sono orchestrati da politici locali". Mons. Arigo sottolinea che il giornalista era un suo grande amico, con il quale aveva organizzato numerose battaglie contro la corruzione e lo sfruttamento dell'isola.