Vescovo indiano: La Chiesa deve puntare sulla formazione sacerdotale
Mons. George Palliparambil è il vescovo della diocesi di Miao, nell’Arunachal Pradesh. Ieri ha celebrato la cerimonia di ordinazione di cinque nuovi sacerdoti a Eluru. I sacerdoti appartengono alla società dei Missionari della Compassione, che opera anche in Australia, Venezuela e Stati Uniti. Il vescovo ha parlato con preoccupazione dei diversi casi di suicidio tra i sacerdoti indiani.
Eluru (AsiaNews) – “Impariamo tante nozioni con i corsi e lo studio universitario. Nonostante la nostra grande preparazione scolastica, a volte non sappiamo riconoscere la voce del Pastore e guidare il nostro popolo a condividere la pienezza della vita”. Lo ha detto mons. George Palliparambil, vescovo della diocesi di Miao (nell’Arunachal Pradesh), celebrando l’ordinazione di cinque nuovi sacerdoti a Eluru, nello Stato indiano dell’Andhra Pradesh. Il vescovo ha ammesso con dolore che “l’elevato tasso di suicidi registrato di recente all’interno della Chiesa cattolica in India è davvero preoccupante”. Per questo motivo ha esortato i vertici della Chiesa a “riflettere in modo serio sulla gravità di quanto sta accadendo nel nostro Paese. Essa deve invitare [i sacerdoti] ad una profonda introspezione e valutare i metodi di formazione dei futuri sacerdoti”.
Mons. Palliparambil ha partecipato all’ordinazione sacerdotale di cinque diaconi appartenenti alla società dei Missionari della Compassione (Moc). Uno di loro, p. Samuel, si recherà nella missione della Tanzania, dove studierà medicina. P. Jojo, rettore del seminario maggiore del Santo Spirito di Eluru, riferisce che il suo obiettivo “è diventare un medico e aiutare negli ospedali del Paese africano”.
Quello dei Missionari della Compassione è un istituto religioso fondato nel 2003 dall’arcidiocesi di Hyderabad. Oggi l’istituto conta 80 sacerdoti e 180 seminaristi, attivi in 14 diocesi sparse su tutto il territorio indiano. Oltre all’India, i missionari sono al servizio dei poveri anche in Sudafrica, Italia, Stati Uniti, Venezuela e Australia.
Riferendosi al “potere del Vangelo che rasserena anche le situazioni più buie della vita umana”, il vescovo di Miao ha esortato i sacerdoti a fuggire la tentazione di “rinchiudervi in voi stessi. Dovete porvi al servizio degli altri, amare il prossimo. L’unica prescrizione è seguire il detto del maestro: ‘Amate gli altri come io vi ho amato’”.
Mons. Palliparambil ha espresso profonda preoccupazione per i diversi casi di suicidio avvenuti nelle ultime settimane. “I sacerdoti – ha detto – dovrebbero essere dei fari luminosi, esempi di vita per tutti. Invece alcuni si sono ridotti al gesto estremo di togliersi la vita. Uomini che hanno dedicato la propria vita a Dio e al suo popolo, invece che prepararsi ad andare tra la gente, si sono ripiegati su se stessi”.
Il presule ha insistito sulla necessità di “obbedire alla Chiesa e ai superiori, che assegnano mansioni e compiti da svolgere” e di indagare sulla “convinzione della fede” dei futuri “pastori di anime”.
*Missionaria dell'Immacolata, Congregazione femminile associata al Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime)
03/05/2009
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