Vescovo indiano: Abbiamo bisogno di nuovi missionari come san Giuseppe Vaz
Mumbai (AsiaNews) - La canonizzazione di Giuseppe Vaz, celebrata da papa Francesco durante la sua visita in Sri Lanka, è stata fonte di gioia anche per la vicina India. Il primo santo srilankese, infatti, veniva dall'indiana Goa. Qualche giorno prima della cerimonia mons. Felix Machado, arcivescovo di Vasai e presidente dell'Ufficio per gli affari ecumenici e interreligiosi della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc), ha compiuto un pellegrinaggio a Daman e Diu. Nel Territorio dell'Unione (divisione amministrativa controllata direttamente dal governo centrale - ndr), dove vivono molti missionari originari di Goa, il presule ha celebrato una messa speciale in onore di Giuseppe Vaz, alla presenza di oltre un migliaio di cristiani neo battezzati. Di seguito, pubblichiamo una riflessione sulla figura del primo santo dello Sri Lanka, che mons. Machado ha voluto condividere con AsiaNews.
San Giuseppe Vaz è il modello di un grande missionario. Ha sperimentato di persona l'amore di Dio dentro di sé e ha portato questo amore nell'isola di Sri Lanka, per trasmetterlo agli altri. Egli veniva da Goa, ma si è fatto srilankese come coloro che lo circondavano. Come Gesù non proclamava grandi discorsi, ma condividendo la sua vita ha dato tutto se stesso a tanti srilankesi. Abbiamo bisogni di missionari come lui in India.
San Giuseppe Vaz è stato un testimone autentico e credibile del Vangelo. Egli è stato fondamentale nell'aiutare la comunità cristiana in Sri Lanka a leggere e vivere la Parola di Dio dalla prospettiva dei poveri. Egli ha vissuto come uno di quei poveri, tra i poveri, e per questo ha proclamato l'amore di Gesù. La povertà, che nel nostro Paese è largamente diffusa, è una delle maggiori sfide e preoccupazioni per ciascun cristiano e san Giuseppe Vaz è un modello di Chiesa dei poveri e per i poveri. Le religioni non possono permettersi di perdere il loro carattere profetico di denuncia del male e di opposizione all'ingiustizia.
Nel nostro Paese e in tutta l'Asia osserviamo una lampante disparità tra ricchi e poveri. La povertà non è semplicemente una sfortuna; è un'ingiustizia. Le gioie e i dolori dei poveri dovrebbero essere quelle della Chiesa. Giuseppe Vaz ha condotto una vita di vera semplicità e autentica povertà.
Le persone hanno creduto a san Giuseppe Vaz. Noi dobbiamo costruire fiducia, lanciare iniziative che ci rendano credibili. Quando Giuseppe Vaz è andato in Sri Lanka, aveva una credibilità che ha conquistato la gente. Se voglio essere credibile, devo creare quel ponte, promuovere il dialogo e sostenere l'armonia.
San Giuseppe Vaz è anche un modello di pace interreligiosa. Da Goa, egli si è recato in Sri Lanka, un Paese a maggioranza buddista. Il buddismo è una religione profondamente legata all'Asia. Giuseppe Vaz ha scelto lo Sri Lanka come luogo di missione ed è riuscito a vincere i cuori di tanti suoi abitanti. Anche in India abbiamo questa missione profetica, dato che Buddha è nato qui.
San Giuseppe Vaz è il nostro dono alla Chiesa universale e il nostro prezioso contributo alla Chiesa in India.
In modo profetico, la sua canonizzazione aprirà i cuori del popolo indiano al summit interreligioso in programma il prossimo mese a Bodh Gaya, a cui seguirà un incontro a Varanasi con la presenza di funzionari vaticani. Lo spirito missionario di san Giuseppe Vaz farà da guida allo spirito del seminario, creando una nuova atmosfera di armonia, di mutua comprensione e di coesistenza pacifica.
Il ruolo della religione nel contribuire alla pace e all'armonia in una società moderna non può essere sottostimata, e quindi la pace e il dialogo interreligioso vanno attuati con rispetto reciproco, attraverso la comunicazione continua tra fedeli di diverse religioni. Con umiltà cerchiamo l'intercessione di san Giuseppe Vaz in vista degli incontri di Bodh Gaya e Varanasi.
*Vescovo di Vasai e presidente dell'Ufficio per gli affari ecumenici e interreligiosi della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc)
(Ha collaborato Nirmala Carvalho)