Vescovo di Vinh: dai cattolici l’impegno riformista, per il pieno sviluppo del Vietnam
Vinh (AsiaNews) - Come vescovi, ma soprattutto come vietnamiti, è "nostro compito" contribuire allo sviluppo del Paese. Una crescita che passa attraverso un "cambio di mentalità", annullando la centralità "dell'ideologia marxista" e favorendo un "ritorno alla cultura tradizionale". È quanto sottolinea ad AsiaNews mons. Paul Nguyen Thai Hop, vescovo di Vinh, strenuo sostenitore della campagna di riforme costituzionali - promosse attraverso petizioni e raccolte di firme - per la fine dell'egemonia del Partito unico, comunista. Il prelato, presidente della Commissione episcopale Giustizia e pace, conferma l'unione di intenti che lega il clero vietnamita ai movimenti intellettuali che sostengono il cambiamento, perché "è compito di tutti pensare al destino della nazione". Un traguardo, avverte ancora, che è possibile raggiungere solo attraverso "una formazione che guardi ai giovani e agli studenti in particolare", considerati i veri artefici di uno sviluppo reale che non riguarda solo l'economia, ma tocca anche "società, politica e religione".
Per il 68enne domenicano - nel 2010 Benedetto XVI lo ha nominato vescovo e assegnato alla diocesi di Vinh - il Vietnam vive "una situazione storica difficile", caratterizzata da "problemi con la Cina" che risalgono all'indipendenza e conflitti "nel mare Orientale" (mar Cinese meridionale). Esso costituisce "una minaccia" all'integrità di una nazione che dagli anni '80 del secolo scorso ha compiuto enormi progressi "nel campo economico", ma non ha toccato allo stesso modo la sfera "sociale, politica e religiosa". "Oggi i limiti di questo cambiamento - aggiunge mons. Paul - emergono in tutta la loro evidenza. Ed è per questo necessario un cambiamento radicale per i destini del Paese". Tutti i vescovi, afferma, sono "concordi su questo punto".
La diocesi di Vinh è un territorio particolare, a nord del Vietnam e caratterizzato da scontri fra fedeli e autorità che sono spesso sfociati in aperta repressione, arresti, processi e condanne al carcere. Tuttavia, il numero dei fedeli è in continua crescita: i battezzati sono oltre 500mila su una popolazione di poco superiore ai 6 milioni di abitanti (dati del 2010) e un territorio suddiviso in 179 parrocchie. "Viviamo molte difficoltà - racconta mons. Paul - ma la fede è salda. Abbiamo anche molte vocazioni, tanto che oggi i nostri giovani sono sparsi non solo a Vinh ma in diverse diocesi e all'interno di numerose comunità in tutto il Paese".
In tema di Evangelizzazione "vi sono luci e ombre", perché se è vero che "i cattolici sono forti", persistono anche dei limiti, tanto che "non possiamo annunciare la Parola di Dio così facilmente, come avviene in altre nazioni". Lo scontro fra cattolici e comunisti "è molto forte", aggiunge il prelato, che vuole parlare proprio di "scontro" e non di "persecuzione" aperta verso i fedeli. "E anche oggi sono evidenti questi scontri - continua - e il dialogo non è così forte come dovrebbe".
Egli denuncia la mancanza prolungata di mezzi di comunicazione efficaci ("non abbiamo avuto televisioni, radio, giornali..."), ma l'arrivo di internet ha portato dei cambiamenti, tanto che "ogni diocesi e ciascuna congregazione ha un proprio sito web". Per questo, oggi più che mai, la priorità è "la formazione del personale" che sia - a differenza del passato - sempre più "qualificato". "Sia per un discorso di evangelizzazione - afferma mons. Paul - che di crescita sociale. Vogliamo formare soprattutto giovani e studenti, in chiave futura e lavorativa, per dare un contributo concreto ed efficace alla crescita della società vietnamita".
Oggi il vescovo di Vinh si prepara al viaggio in Sud America - dove ha insegnato per diversi anni - per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù (Gmg), in programma a Rio de Janeiro a fine luglio. "Ci sarà una piccola delegazione vietnamita - conferma - ma non sarà numerosa perché la crisi economica comincia a farsi sentire anche in Vietnam. Ma sarà un'occasione per incontrare Papa Francesco, giovani di tutto il mondo e per riabbracciare, in Brasile e Perù, tanti vecchi amici".
Mons. Paul Nguyen Thai Hop è nato a Lang Anh, Nghe An il 2 febbraio 1945. Ha frequentato il Centro di studi dei domenicani e l'Università statale di Saigon, dove ha ottenuto una licenza in Filosofia orientale (1970). Ha conseguito in Svizzera un dottorato in filosofia all'Università di Friburgo (1978), e poi un dottorato in Teologia morale alla facoltà di Teologia di São Paolo (Brasile). E' stato ordinato sacerdote l'8 agosto 1972. Dopo l'ordinazione è stato insegnante nella Facoltà di teologia a Lima (Perù), negli anni '80, e alla Pontificia università S. Tommaso d'Aquino di Roma (1997-2003). Dal 2000 ha curato un corso in Etica e dottrina sociale della Chiesa presso il Centro di studi domenicano e in vari istituti religiosi, nonché Scienze religiose all'Università statale di Ho Chi Minh City.(DS)