Vescovo di Thai Binh ai fedeli, vi saluto, perché potrei essere arrestato
di J.B. An Dang
Il presule si dichiara colpevole dei “peccati” per i quali la polizia ha eseguito i primi mandati. Sette fedeli imprigionati, secondo il rettore della parrocchia di Thai Ha. Ma le veglie di preghiera continuano e continuano ad arrivare vescovi che manifestano “comunione”.
Hanoi (AsiaNews) – “Vi saluto perché potrei essere arrestato” e “se mi metteranno in prigione, pregate per me, ma non credetemi più”: sono due drammatiche frasi rivolte dal vescovo di Thai Binh, mons. Francis Nguyen Van Sang ai suoi fedeli, ai quali dice di aver commesso tutti i “peccati” per i quali altri cattolici vengono arrestati – preghiera in luogo non autorizzato e diffusione su internet di notizie sulle veglie - e mette in guardia contro il fatto che, se incarcerato, gli potrebbero venire attribuite dichiarazioni alle quali avverte di non dare credito.
Parlano di arresti le ultime notizie che vengono dalla parrocchia di Thai Ha, ad Hanoi. Mentre prosegue la campagna diffamatoria contro i cattolici da parte dei media statali e quella di minacce da parte delle autorità, la polizia ha compiuto, ieri, i primi arresti. Padre Matthew Vu Khoi Phung, superiore del monastero che reclama la restituzione del terreno illegalmente preso dalle autorità di Hanoi, denuncia la cattura di sette parrocchiani che prendevano parte alle veglie di preghiera dei fedeli della parrocchia. Egli stesso, oggi, è stato “convocato” dalla polizia.
Sul New Hanoi, intanto, il procuratore Vuong Trong The afferma che si sono abbastanza prove per concludere che le proteste a Thai Ha sono “un crimine organizzato”. Il giornale va oltre, affermano che le manifestazioni – assolutamente pacifiche – sono organizzate da “forze ostili” al governo comunista. Altri quotidiani arrivano a parlare dello “stupore” e della “frustrazione” provocati dal fatto che il governo non prende “tutte le misure necessarie a ristabilire l’ordine pubblico”.
Ciò malgrado, le veglie di preghiera (nelLa foto) continuano. Coloro che vi prendono parte, ha detto il vescovo di Lang Son, mons. Joseph Dang Duc Ngan, venuto, come numerosi altri vescovi, ad esprimere “comunione” ai cattolici di Thai Ha, “non sono agitatori e nemmeno persone antisociali che disturbano l’ordine pubblico”. “La nostra presenza qui – ha aggiunto – significa che vinciamo la nostra paura e il sospetto di altri, per presentare ad una voce alla società che noi abbiamo grandi valori ed il grande sogno di onestà, giustizia e pace”.
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