25/03/2015, 00.00
INDIA
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Vescovo di Mumbai: L’Annunciazione per i bambini non nati e i bisognosi

di Dominic Savio Fernandes*
Oggi la Chiesa indiana celebra la Giornata per la vita. L’ausiliare di Mumbai ricorda che “ogni persona umana porta l’impronta di Dio” e per questo deve “essere rispettata e trattata con dignità e amore”. La tendenza a valutare le persone in base alla loro utilità spinge gli uomini a “eliminare” anziani, disabili, malati e chi è in difficoltà.

Mumbai (AsiaNews) – Nella festa dell’Annunciazione di nostro Signore, celebriamo la Giornata per la vita. La Bibbia ci dice che la vita umana è un dono libero per noi da Dio, che ci ha creati a sua immagine e somiglianza e soffia la sua stessa vita dentro di noi. Ogni persona umana nata su questa terra porta la sua impronta. Per questo giovani, anziani, disabili mentali o fisici, malati o persone in salute: tutti devono essere rispettati e trattati con dignità e amore, proprio perché hanno l’impronta di Dio in loro.

Tuttavia, il peccato distorce questa immagine del Signore in ciascuno di noi e a volte siamo incapaci di riconoscere Dio negli altri. Il peccato inoltre ci spinge a immaginare che, con tutte le risorse scientifiche e tecnologiche a nostra disposizione, siamo come il Signore. È la stessa tentazione a cui hanno ceduto Adamo ed Eva, perché volevano essere come Dio. E noi conosciamo le conseguenze del loro atto: il peccato è giunto in questo mondo e, con esso, la cultura della morte.

Nei tempi moderni questo peccato abbonda, al punto che spesso la vita di un bambino non nato, di un malato, di un anziano e di una persona bisognosa affronta grandi sfide, perché è valutata in termini di utilità. Se le persone non sono più viste come utili o se sono considerate un peso, si tenta di eliminarle.

Nella Giornata per la vita concentriamo la nostra attenzione per i bambini non nati, per i disabili fisici e mentali, per i malati, gli anziani e quanti la cui vita deve essere nutrita e protetta. Siamo spinti a scoprire modi e mezzi per dare l’amore di Gesù a tutte queste persone. Anche la Chiesa deve trovare modi e mezzi per prendersi cura e trovare una casa per chi i disabili fisici e mentali, soprattutto quando i loro genitori non ci sono più. Questa è una delle tante sfide a cui la Chiesa deve rispondere.

*vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Mumbai e vicario apostolico per le Commissioni per i laici, la famiglia e le donne

(Ha collaborato Nirmala Carvalho)

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